Ombra e Grazia
Occhi narcolettici
Indifferenza che mi castra
Trattengo il fiato
Occorrerebbe che passi un’altra vita per rivelarti lei
Notturno, la ragione al sonno, si svela in anteprima al pubblico triestino presso la sala Bartoli del teatro Il Rossetti, giovedì otto gennaio 2015. La scena si presenta velata da un telo che manterrà la distanza tra l’attore e il pubblico per tutta la rappresentazione, quasi a creare una sorta di muro dove si intravede la vita interna ad un palazzo.
Il palazzo in questione è un caseggiato posto in un luogo desolato; ci si arriva con il treno fino all’ultima stazione fantasma, e poi a piedi lungo un sentiero disconnesso. La casa un tempo era un luogo ricco di vita, come solo una scuola può essere. A picco sul mare, ora è divenuto nel tempo una clinica per i disturbi del sonno. A dirigerlo un medico in conflitto lavorativo con la sua assistente, la quale tra tutte le storie, sceglie di raccontare quella di Sarah.
Attraverso lei si evidenziano le malattie reali e psicologiche, personali o indotte, dei disturbi del sonno, gli interessi scientifici, quelli sociali e quelli sessuali che ruotano intorno alla protagonista ma che attraverso lei fanno comprendere meglio le possibili cause che inducono a questa patologia.
La storia appare immersa in un velo di poesia e attraverso interazioni di splendide illustrazioni proiettate sul telo che si interpone alla scena, il pubblico si perde a tratti nel racconto, lasciandosi rapire, a volte stupito, da quanto viene offerto.
Le immagini sono molto simboliche e tracce rosse forse di sangue o di passione appaiono sulle fondamenta della casa. Le parole della poesia, appaiono e scompaiono, recitate in esterna con una voce ad effetto d’eco, che risuona a lungo nella memoria, lasciando un inno alla ricerca delle serenità affianco alla persona amata.
©Laura Poretti Rizman

foto fornita da Il Rossetti
“Prima nazionale giovedì 8 gennaio per Notturno – La Ragione al Sonno liberamente tratto da un romanzo di Jonathan Coe. Suspance e grandi temi contemporanei, una trama avvincente per lo spettacolo interpretato da Alice Redini, Irene Serini e da Filippo Renda che ne firma anche la regia e la drammaturgia. Repliche alla Sala Bartoli fino a domenica 11 gennaio per il cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale”.
Un esordio assoluto, giovedì 8 gennaio ospite del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: va in scena Notturno – La Ragione al Sonno.
Lo spettacolo replica alla Sala Bartoli fino a domenica 11 gennaio, in prima nazionale messo in scena il regista Filippo Renda, che ne è anche interprete, accanto a due convincenti protagoniste come la triestina Irene Serini e Alice Redini.
Cleo Madison è un’appassionata psicologa, lavora in un centro per le malattie del sonno e per diversità di vedute si scontra spesso con il direttore della clinica, incline a considerare i pazienti in base al loro portafoglio quando non a ritenerli addirittura topi da laboratorio. Sarah T. è invece una paziente narcolettica. Ha perso il suo lavoro d’insegnante a causa della malattia: si confida con un analista che fa risalire il suo disturbo a irrisolte pulsioni sessuali.
Prima, durante e in coda ai monologhi delle protagoniste appaiono le “interferenze” di Robert, un misterioso ragazzo che recita un’inquietante poesia, poi legge confuso ed emozionato una lettera d’amore e infine, confida senza pudore a un’infermiera la propria fragilità davanti a un intervento chirurgico cui si sottoporrà. I tre incroceranno le loro vite in modo sorprendente all’interno di un dramma psicologico costruito come un thriller.
Lo spettacolo è ispirato al romanzo dell’inglese Jonathan Coe La Casa del Sonno e ne conserva la suspense, evidenziando temi universali e interessanti. Parla d’amore e di radicali cambiamenti esistenziali, di come i problemi di comunicazione rendano impossibile ogni rapporto affettivo profondo, e parla dei tranelli del linguaggio, colpevoli più di quanto si creda di molte disperazioni.
«Alla lettura del romanzo di Jonatan Coe – spiega il regista – il primo dato che ha stuzzicato la mia fantasia è lo straordinario e sapiente utilizzo dell’intreccio narrativo. (…) Per questo il primo desiderio di questa messinscena è di rispettare e, anzi, cavalcare la struttura narrativa del testo di ispirazione, creando un percorso spettacolare che punti alla suspense come elemento di attrazione empatica tra palco e platea. Ma Notturno non è soltanto un thriller dal vivo. Le possibilità di analisi e di indagine offerte da questa drammaturgia sono molteplici. Il racconto di un ragazzo che per amore di una ragazza omosessuale (o presunta tale) decida di cambiare sesso è straziante ma non soltanto; impone alla riflessione ed espone almeno a due interrogativi: quanto un amore, seppur totalmente puro, possa essere abbastanza determinante da causare un cambiamento così radicale della propria vita e quanto invece possa essere un mezzo (e non quindi una causa) per compiere un passo già seminato e radicato nella propria mente; come i problemi e le mancanze di comunicazione spesso ci impediscano di amarci, mancanze causate essenzialmente dalla paura per la perdita ma che non fanno altro che provocare un distacco irrimediabile».
Scivolando fra i nodi dell’affascinante trama, Renda gioca anche con gli spettatori, che otterranno a inizio spettacolo carta e penna per prendere appunti e tentare di prevederne il finale: non sarà un compito facile… La platea – nelle intenzioni dei produttori – diverrà un’assemblea di investigatori, stimolati nel loro spirito analitico e invogliati a divorare la trama in tutti i suoi tasselli e quindi ad avere un atteggiamento attivo ma divertito verso la messa in scena.
Diplomatosi alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Filippo Renda è un regista di talento, premiato anche come drammaturgo e fondatore della compagnia coproduttrice di Notturno, l’Idiot Savant. Si è formato al fianco di registi dello spessore di Luca Ronconi (lo ha assistito nella messinscena di Santa Giovanna dei Macelli) e collaborando a produzioni di rilievo come le ultime del teatro Elfo Puccini Alice Underground, Romeo e Giulietta e Frost/Nixon con le regie di Bruni, De Capitani e Frongia.
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione della sua compagnia Idiot Savant con CRASC Ludwig – officina di linguaggi contemporanei.
Notturno – La Ragione al Sonno si avvale della regia e della drammaturgia di Rend, e della sua interpretazione al fianco delle già citate Alice Redini e Irene Serini. Le scene e i costumi sono opera di Eleonora Rossi, le musiche sono di Patrizia Rossi e il disegno luci di Marco Giusti.
Notturno – La Ragione al Sonno va in scena da giovedì 8 a sabato 10 gennaio alle ore 21 e domenica 11 alle ore 17 alla Sala Bartoli, per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale.
I biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito
www.ilrossetti.it all’acquisto on line. La biglietteria del Teatro Miela è a disposizione del pubblico a partire da un’ora prima dello spettacolo.
Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.