Questo gruppo della Nuova Zelanda non poteva che velatamente, ma neppure troppo, proporre della musica a salvaguardia della Natura.
Vivendo in uno dei luoghi più incontaminati del nostro pianeta, con i loro look e la costruzione degli strumenti musicali che utilizzano, alternandoli a sistemi di avanguardia, denunciano continuatamente la stupidità dell’uomo attraverso messaggi che li vedono ciechi causa un bendaggio, vestiti di plastiche varie.
Nulla è a caso.
L’utilizzo di parti di festoni natalizi, piuttosto che di sacchi di immondizie o di teli di copertura usati per la sopravvivenza, neppure la gestualità che riprende schemi antichi di danze e rituali sacrificali.
Inneggiano alla pace nei ritornelli ripetitivi uniti a sonorità tribali, rendento ipnotico l’ascolto.
Nel video alle loro spalle affiorano bozzoli di crisalide, libellule e volti deformati a ricordare le anime di personaggi che vivono grazie all’arte, uscendo da quadri famosi irriconoscibili.
L’atmosfera è fuori dal tempo quasi a ricordarci che forse, pure noi possiamo esserlo.
Nelle loro esibizioni, si evidenzia un parellismo continuo tra il passato e il futuro, tra l’umano e l’extraumana diversità.
Nei loro video proposti in rete, la ricerca è addirittura superiore, ma l’atmosfera raccolta ottenuta durante un concerto in una sala non può temere nessun confronto.
Pochi i versi ripetuti a mantra.
Questo genere o affascina o spaventa.
Personalmente ho trovato la canzone Autunno leaves, splendida nella sua presentazione ed esecuzione.
Laura Poretti Rizman

Miela Music Live
Venerdì 23 novembre 21.30
ORCHESTRA OF SPHERES (New Zealand)
L’ Orchestra Of Spheres al Teatro Miela con uno spettacolo dal vivo musicalmente e visivamente estatico.
Venerdì 23 novembre sul palco un altro imperdibile concerto della rassegna Miela Music-live che quest’anno non smette mai di stupire.
Arrivano fin dalla Nuova Zelanda e sono un fantasioso progetto sonoro e visivo, inventori e promotori di un particolarissimo groove alieno.
Poliritmie africane, voodoo marcio, funk bianco deformato e dall’attitudine spacey, elettroniche d’accatto, percussività incessante ed eclettica, gamelan indonesiani, tradizioni del Borneo e tutto ciò che vi può venire in mente. Il tutto frullato con travestimenti space/pop, una buona dose di ironia e una reputazione di selvaggi animali da palco o da house party che si sono costruiti nel tempo.
Il risultato è un vertiginoso viaggio nel loro tunnel spazio-temporale a cavallo di questo particolare future-funk psichedelico.
Il loro suono è prodotto da particolari strumenti che sembrano provenire da mondi lontani ed è una continua esplorazione tra la poliritmia africana e un future/pop che ricorda gruppi come gli Stereolab o i B52s. Possono ricordare anche i Talking Heads del periodo di “Remain In light” e della collaborazione con Eno per la commistione con le ritmiche africane pur essendo un gruppo pop bianco.
“Mirror” è il loro nuovo album uscito il 2 novembre 2018. Un viaggio attraverso lo specchio, un’esplorazione di energie e atmosfere che combina la potenza ritmica estatica dell’Orchestra Of Spheres ai particolari canti rituali con una palette orchestrale molto estesa, arrivando come sempre ad un alto livello di sperimentazione e originalità.
(…)«esplorazione di energie e di atmosfere [che va] da un intenso funk futuristico e assemblaggi di nastri fino a riflessi di qualche angolo lontano del mondo portati dal vento». ( Fabrizio Zampighi Sentireascoltare)
Curiosando:
https://youtu.be/OmNXq4KSk0E
organizzazione: Bonawentura
Prevendita on line su vivaticket oppure c/o biglietteria del teatro (tel. 0403477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00.