LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI
LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI?
Bravo tutto il cast, in questo spettacolo che ha visto Vanessa Gravina in un ruolo davvero impegnativo, espresso con un talento davvero magistrale.
Nicola Rignanese, l’avvocato che ricordava un pochino il tenente Colombo per la sua bonarietà e soprattutto nella sua pignoleria per raggiungere il risultato, ha accompagnato benissimo lo svolgersi della storia drammatica, così come tutto il gruppo di artisti, formato da Fabrizio Coniglio, Davide Lorino, Paola Sambo e Maurizio Zacchigna, riuscendo a tratti anche a portare il sorriso in un evidente finale tragico.
In un periodo che più degli altri, ricorda la tragedia dell’incuranza di genere nei confronti femminili, lo spettacolo evidenzia quanto di sotterraneo ancora serpeggia in alcune famiglie offrendo anche attraverso questo spettacolo un’occasione per riflettere sulle conquiste ottenute e sulle sfide ancora presenti nel cammino verso la parità e contro ogni forma di violenza di genere.
Una soluzione di comodo che metterebbe pace alle coscienze altrui, viene messa a soqquadro, come un cartello che cade e rimane sospeso finchè qualcuno non si decide a sistemarlo.
Saper vedere ed ascoltare i comportamenti altrui, a volte modifica l’opinione finale.
Nella scena i principali difensori della Legge sono proprio il giudice, che la regia ha voluto porre anche come colui che pulisce e sistema la scena, e l’avvocato dell’accusata, che ha avuto l’arguzia di intravedere la verità ed il buon cuore di non lasciarsi intimorire dall’aggressività iniziale della sua cliente.
L’adattamento del testo di Tom Topor e la regia di Fabrizio Coniglio, l’interpretazione artistica degli attori, uniti alle scene di Gaspare de Pascali, ai costumi di Sandra Cardini, al sound design di Enza De Rose, al light design di Bruno Guastini hanno decretato un’ennesimo, grande successo per la Prima Nazionale di questa produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste.
Laura Poretti Rizman
“PAZZA” in prima nazionale al Teatro Orazio Bobbio di Trieste dal 20 al 23 febbraio 2024
Uno spettacolo intenso e coinvolgente che esplora i segreti di una famiglia borghese e il dramma della violenza sulle donne
di Tom Topor
con Vanessa Gravina e Nicola Rignanese
e con Fabrizio Coniglio, Davide Lorino, Paola Sambo e Maurizio Zacchigna
adattamento e regia di Fabrizio Coniglio
scene Gaspare de Pascali
costumi Sandra Cardini
sound design Enza De Rose
light design Bruno Guastini
produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste
La Contrada Teatro stabile di Trieste è lieta di annunciare la prima nazionale della sua nuova produzione “Pazza”, al debutto al Teatro Orazio Bobbio di Trieste il 20 febbraio alle 20.30 e in scena fino a domenica 23 febbraio 2025.
Lo spettacolo, scritto da Tom Topor andò in scena per la prima volta a Broadway nel 1980, per poi essere riproposto al cinema dallo stesso Topor in una fortunatissima versione che vide Barbara Streisand nei panni della protagonista assieme a un giovane Richard Dreyfuss.
In questa nuova rappresentazione della Contrada, diretta da Fabrizio Coniglio, salirà sul palco del Bobbio un cast di attori di grande talento, tra cui la celebre Vanessa Gravina nel ruolo della protagonista, Nicola Rignanese, lo stesso Fabrizio Coniglio, Davide Lorino, Paola Sambo e Maurizio Zacchigna.
Claudia Draper, una squillo di lusso, viene accusata dell’omicidio di un anziano cliente e rischia una condanna a venticinque anni di carcere. Per salvarla, la sua ricca famiglia cerca di farla dichiarare incapace di intendere e di volere, in modo da poterla internare in un istituto psichiatrico. Tuttavia, Claudia rifiuta questa strategia e decide di affidarsi a un avvocato d’ufficio, il quale intuisce la sua intelligenza e la sua capacità di collaborare alla propria difesa. Claudia, attraverso un racconto doloroso e caustico, svela i segreti della sua famiglia e le dinamiche che l’hanno portata a scegliere la sua vita. Rivela anche le intollerabili pretese del cliente che hanno scatenato la sua reazione di difesa.
“Pazza” affronta temi importanti e attuali, tra cui la violenza sulle donne, i segreti familiari e la difficoltà di essere compresi e accettati per ciò che si è. Lo spettacolo invita a riflettere sulla condizione femminile e sulla necessità di contrastare ogni forma di violenza e discriminazione.
Fabrizio Coniglio, attore e regista di grande esperienza, firma la regia di questo spettacolo intenso e coinvolgente.
“Perché una donna – spiega il regista e interprete dello spettacolo, Fabrizio Coniglio – vuole dimostrare di essere perfettamente consapevole di intendere e di volere e di non farsi definire ‘pazza’, sottoponendosi a un processo per un reato commesso? Perché tutti, compresa la sua famiglia, vogliono invece definirla ‘pazza’? In un periodo storico in cui la violenza sulle donne è in preoccupante aumento nel nostro paese, cercheremo di entrare dentro i segreti di una famiglia borghese. Quante volte abbiamo sentito la frase, dopo un caso di violenza tra le mura domestiche, ‘sembrava una famiglia normale’ da parte di conoscenti o testimoni.
Per sviscerare i segreti della famiglia di Claudia, la nostra protagonista che verrà interpretata con rara sensibilità da Vanessa Gravina, servirà un osservatore esterno, una persona capace di comprendere dalle sfumature comportamentali, dai piccoli gesti dei componenti della famiglia, il segreto e il dolore che viene nascosto, come avviene nella realtà, da troppo tempo. Cercheremo di coinvolgere lo spettatore in questo viaggio oscuro all’interno di una ‘normale’ famiglia borghese italiana. Cercheremo, durante tutto il racconto scenico, di rendere estremamente umani i personaggi che compongono questo quadretto familiare, proprio per accompagnare lo spettatore verso la apparente normalità di una famiglia perbene.
Perché riportare in scena una storia degli anni ’80 proprio oggi? Credo che la storia che porteremo in scena sia l’emblema del grande quesito che riguarda la nostra società. La violenza su una donna, all’interno di un nucleo familiare, ha una connotazione sociale? Riguarda solo i ceti più disagiati? La nostra protagonista è di una famiglia alto borghese e distrugge tutti i cliché classisti sulla violenza sulle donne. Non esiste ricchezza, benessere, normalità apparente, che possa proteggerci dalla violenza. Forse iniziare a dubitare di ciò che riteniamo normale, anche in ambito familiare, potrebbe aiutarci a capire e a vedere meglio l’orrore e l’inferno della porta accanto. Perché ci fa così paura vedere l’orrore della violenza in una famiglia che sembra assomigliarci? Questi sono alcuni dei quesiti e delle riflessioni che il nostro spettacolo farà risuonare, speriamo, negli spettatori”.
A creare l’atmosfera anche i suoni di Enza De Rose e il disegno luci di Bruno Guastini che avvolgono la scenografia minimalista di Gaspare de Pascali. Uno spazio austero, un tribunale trascurato e spogliato della sua grandezza, dove l’impegno del giudice anche attraverso riparazioni manuali ci ricorda che la legge, pur tra difficoltà, cerca ancora di affermarsi. Un monito silenzioso, ma potente.
Serali alle ore 20.30, pomeridiana alla domenica, 23 febbraio, ore 16.30.
VANESSA GRAVINA
Vanessa Gravina inizia con il suo debutto nell’intrattenimento a soli sei mesi, protagonista di una pubblicità di passeggini per Carosello. Crescendo, ha posato per diverse campagne pubblicitarie con fotografi rinomati come Fabrizio Ferri, Richard Avedon e altri. Il suo debutto artistico avviene nel 1981, all’età di sette anni, in una trasmissione radiofonica. Successivamente, nel 1985, fa il suo debutto cinematografico con il film “Colpo di fulmine”, ottenendo una nomination al Nastro d’argento. Continua a recitare sia al cinema che in televisione, partecipando a miniserie di successo come “Don Tonino” e “La piovra”. La sua carriera teatrale inizia nel 1991 ne “La donna del mare” di Ibsen al Piccolo Teatro di Milano. Seguono altre produzioni teatrali e cinematografiche, tra cui “Dietro la pianura” e “Milonga”. Si trasferisce temporaneamente in Francia dove prende parte a due lungometraggi e tre tv movie, tornando poi in Italia per ruoli in sceneggiati come “Ricominciare” e “Incantesimo”, che le valgono premi e successo di pubblico. Negli anni successivi, continua a lavorare sia in televisione che al cinema, interpretando ruoli in serie come “CentoVetrine”, “Sospetti”, “Un caso di coscienza” e “Madre aiutami” e in film come “L’uomo privato” e “Principessa part time”. Contemporaneamente partecipa a produzioni teatrali di successo, come “A piedi nudi nel parco” e “La signorina Giulia”. Nel 2018, ritorna in televisione come protagonista della daily fiction “Il paradiso delle signore” e sul palcoscenico con “Il piacere dell’onestà” con la regia di Liliana Cavani. La sua carriera è caratterizzata da una varietà di ruoli e successi sia nel cinema che nella televisione, oltre a una presenza costante anche sulle scene teatrali italiane.
NICOLA RIGNANESE
Nicola Rignanese Si avvicina al mondo dello spettacolo sin da giovanissimo. Nel 1991 si diploma presso la Scuola di arte drammatica Paolo Grassi di Milano, frequentata insieme ad Antonio Albanese. Dopo il diploma incomincia la sua carriera confrontandosi con grandi autori come Pasolini, Čechov, Shakespeare, Ariosto e Michel de Ghelderode. Il suo debutto nel cinema risale al 1996 quando il regista Carlo Mazzacurati lo sceglie per un ruolo nel film Vesna va veloce. Durante le riprese consolida la grande amicizia con Antonio Albanese, che lo vuole nella sua prima opera da regista Uomo d’acqua dolce. Lavoreranno ancora insieme in Qualunquemente e Tutto tutto niente niente, firmati entrambi da Giulio Manfredonia. Rignanese appare anche in Marpiccolo, Il paese delle spose infelici di Pippo Mezzapesa, presentato alFestival di Roma nel 2011, e ne La pecora nera di Ascanio Celestini, presentato alla Mostra di Venezia nel 2010. Nel 2014 è diretto ancora una volta da Giulio Manfredonia in La nostra terra. Torna al cinema nel 2019 con il film Il giorno più bello del mondo con la regia di Alessandro Siani. Recita in molte serie televisive di successo tra cui Questo nostro amore, e La mafia uccide solo d’estate in cui è il Capo della Squadra Mobile di Palermo, Boris Giuliano e nel fortunatissimo Il paradiso delle signore. Rignanese è attore anche in vari film per la televisione quali Le nozze di Laura diretto da Pupi Avati e Pietro Mennea – La freccia del Sud in cui è il padre di Pietro Mennea. In teatro coltiva un lungo sodalizio con Armando Punzo, ma partecipa a numerosi progetti teatrali tra quali ultimamente Il giuocatore di Carlo Goldoni per la regia di Roberto Valerio.
Biglietti anche su vivaticket, informazioni: 040.948471; contrada@contrada.it; www.contrada.it e App Contrada
La Contrada si avvale del sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Comune di Trieste, della Fondazione CRTrieste, Le Fondazioni Benefiche Alberto e Kathleen Casali ETS e nella realizzazione delle sue attività può contare sulla collaborazione, tra le altre, di istituzioni importanti come l’Ente Regionale Teatrale, la Coop Alleanza 3.0, l’Università degli studi di Trieste.