Lo spettacolo presentato da Giuseppe Fiorello al Politeama Rossetti è stato il racconto della sua vita e quello che ha significato per lui accettare il ruolo di Domenico Modugno.Un’infanzia bellissima ma vista attraverso i suoi occhi, ovvero quelli di un bambino timido, forse caratteriale, ricco di sensibilità ma anche di amarezza che il continuo dolore provoca.Giuseppe Fiorello si è esibito in canzoni difficili da interpretare perchè di fronte ad un mito grande come quello di Mister Volare, qualsiasi artista correrebbe un grosso rischio di mal interpretazione, eppure lui ha saputo immedesimarsi talmente tanto da fondersi nel personaggio. Un personaggio amato da suo padre, prima che da lui; un padre, che viene ricordato con tantissimo amore durante tutta la serata.Un omaggio che viene fatto a questi due grandi uomini che a Giuseppe Fiorello hanno dato un’impronta chiara alla sua carriera artistica, riuscendo a regalargli l’amore per la musica ma anche per la vita. C’è da dire però che senza la sensibilità nel saper accogliere questi doni, nulla sarebbe mai esistito. Durante il racconto, attraverso le splendide canzoni di Modugno, si snoda il racconto della sua infanzia, e ci troviamo di fronte ad un bimbo timido, in una famiglia dai caratteri briosi. Un ragazzino che soffre del suo non riuscire ad essere come gli altri, del sentirsi ripreso al non essere come gli altri. Un storia, in fondo, conosciuta per esperienze più o meno dirette, che solo una grande intelligenza o una maturità della società stessa, riesce a comprendere. Al tempo, lui aveva il padre dalla sua parte; un padre che lo difendeva e lo giustificava, dandogli il tempo necessario per far uscire le parole. Un padre con il quale passava del tempo scoprendo il piacere del canto e dell’osservazione. Spesso, il canto, era quello delle canzoni di Modugno, un cantante che ha sempre trovato un giusto equilibrio tra l’amore e la rabbia, la bellezza e le difficoltà della vita.
Durante lo spettacolo, assistiamo al racconto della sua vita come se stessimo osservando una proiezione fatta di racconti al posto delle immagini, che ci portano nei suoi luoghi: lungo la strada, alle feste di paese, nella casa della nonna in campagna per le vacanze estive. Ascoltiamo Giuseppe Fiorello e nel suo raccontare vediamo le scene e immaginiamo le emozioni vissute. Come colonna sonora mentre due musicisti alla chitarra lo accompagnano, ci canta le canzoni famose di Modugno in una carellata lungo gli anni; queste canzoni, fanno parte della vita di casa Fiorello ma altresì possono far parte della vita di ognuno di noi.
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©Laura Poretti Rizman
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“Giuseppe Fiorello è assoluto protagonista di Penso che un sogno così: in scena alla Sala Assicurazioni Generali da giovedì 18 a domenica 22 dicembre in esclusiva regionale. Le canzoni di Modugno fanno da colonna sonora al uno spettacolo che racconta la storia di Giuseppe Fiorello e della sua famiglia. Lo spettacolo è in abbonamento per il cartellone Prosa”.
Uno spettacolo atteso Penso che un sogno così – in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da giovedì 19 a domenica 22 dicembre – che segna il debutto a trieste di un artista celebre e molto amato come Giuseppe Fiorello, capace di attraversare con intensità e uguale talento il mondo del cinema, della fiction e ora anche del teatro. Teatro in cui fonde racconto, autobiografia e musica, canto, con molta versatilità.
Ne darà dimostrazione pienamente in Penso che un sogno così di cui è coautore assieme a Vittorio Moroni: uno spettacolo che non ha a che fare con la fiction da record che lo ha visto protagonista su rai uno lo scorso anno incarnando Domenico Modugno.
In Penso che un sogno così, la sostanza è molto diversa: le canzoni di Modugno sono soltanto una “colonna sonora” per raccontare la storia dello stesso Giuseppe Fiorello, della sua famiglia, per attraversare i suoi ricordi e le emozioni di un ragazzo che è partito da un sogno ed è arrivato ad essere un grande artista.
«Modugno per me non è stato solo una storia da raccontare o un personaggio da interpretare, ma la possibilità di ritrovare un tempo lontano rimasto sempre dentro di me» spiega infatti Giuseppe Fiorello.«In questo spettacolo – continua – salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili.Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi».
In quest’avventura sul palcoscenico Giuseppe Fiorello è accompagnato da Giampiero Solari, regista di grande esperienza e forza inventiva e da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma che eseguiranno le musiche dal vivo.
Giuseppe Fiorello nasce a Catania il 12 marzo 1969. Si forma artisticamente nei villaggi turistici e ne diventa responsabile intrattenimento e spettacoli: scrive e interpreta cabaret dando così una svolta alla sua carriera. Viene chiamato da Radio Deejay (1994) e sarà il primo a dare voce a Radio Capital.
Nel 1997 debutta al cinema ne L’ultimo capodanno. Carlo Verdone gli propone di duettare in C’era un cinese in coma. Lo stesso anno arriva la terza pellicola, I Fetentoni.
Poi una serie di fiction targate Rai: Salvo D’Acquisto, Brancaccio, La Guerra è finita, L’uomo sbagliato, Il grande Torino, Il cuore nel pozzo (spettacolo sulle foibe), Il bambino sull’acqua, Joe Petrosino. Nel 2002 il debutto teatrale al fianco di Alessandro Gassman in Delitto per Delitto. Nel 2007 ritorna in tv con la fiction Giuseppe Moscati, il film La vita rubata e la miniserie Il bambino della domenica. Nel 2010 su Rai Uno recita nelle fiction Lo scandalo della Banca Romana, Il sorteggio, La leggenda del bandito e del campione e Sarò sempre tuo padre, e per il cinema in Galantuomini, Baarìa e Magnifica presenza. Nel 2011 con Terraferma approda al 68° Festival del cinema di Venezia.Per i 150 anni dell’unità d’Italia insieme al fratello Rosario produce il cortometraggio Domani.
Recita quindi in Volare, film in due puntate sulla vita di Domenico Modugno, seguito da oltre 11 milioni di spettatori. Nel 2013 è di nuovo al cinema con Se Chiudo Gli Occhi Non Sono Più Qui e Benvenuto Presidente con Claudio Bisio.
Penso che un sogno così è uno spettacolo di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni. La regia è di Giampero Solari. Musiche dal vivo eseguite da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma.
La produzione è di Nuovo Teatro e Ibla Film.
Lo spettacolo debutta giovedì 19 dicembre alle ore 20.30. Nello stesso orario va in scena venerdì 20 e sabato 21, mentre l’ultima replica è pomeridiana, domenica 22 alle ore 16.
I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale e attraverso il sito www.ilrossetti.it.
“Annullamento della seconda replica di Penso che un sogno così… programmata per domenica 22 dicembre al Politeama Rossetti. Sarà possibile effettuare il cambio di posto per un’altra replica delle repliche programmate fra il 19 e il 22 dicembre oppure richiedere il rimborso”.
Successivamente al debutto di Penso che un sogno così… con Giuseppe Fiorello, avvenuto nei giorni scorsi a Napoli, la produzione dello spettacolo ha riscontrato l’impossibilità dell’artista a effettuare doppie recite. Pertanto si è reso necessario l’annullamento della recita in programma domenica 22 dicembre alle ore 20.30 al Politeama Rossetti.
I titolari degli abbonamenti al turno A, di biglietti e di biglietti “stelle” possono effettuare il cambio di posto per un’altra replica oppure richiedere il rimborso a partire da venerdì 13 dicembre.
Lo spettacolo replica dunque da giovedì 19 a sabato 21 dicembre alle ore 20.30, mentre domenica 22 dicembre alle ore 16.
I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it, mentre informazioni sono disponibili anche al telefono chiamando il Teatro allo 040-3593511.
L’ufficio stampa