Primo non sprecare, secondo Altan: lo spreco formato vignetta

ROMA – L’appuntamento è per giovedì 1 febbraio a Roma nell’Auditorium del Maxxi, dalle 10: in agenda ci sono gli Eventi della V Giornata nazionale di Prevenzione dello Spreco alimentare, che dal 2014 si celebra ogni anno il 5 febbraio, e che sarà lanciata quest’anno con un matinée fra arte e “comunicAzioni” capaci di alimentare buone pratiche e circoli virtuosi di prevenzione, e non solo di recupero degli sprechi.  Primo atto delle iniziative promosse dal Ministero dell’Ambiente/progetto Reduce SeiZERO con la campagna Spreco Zero, e con le Università di Bologna (Distal) e della Tuscia (DEM) sarà l’inaugurazione della mostra “Primo non sprecare, secondo Altan. Lo spreco formato vignetta”, un percorso espositivo pannellare che riprende le tavole ideate dal geniale cartoonist per la conversazione scenica -Spr+Eco scritta e portata in scena qualche anno fa da Andrea Segrè e Massimo Cirri. Il tratto inconfondibile e la fulminea ironia di Altan hanno immortalato le sirene delle offerte 2×3, la bulimia da acquisto al supermercato e altri momenti di ordinaria quotidianità sprecona dei consumatori italiani. Contesti nei quali è facile riconoscersi e specchiarsi mettendo a fuoco le piccole/grandi abitudini e disattenzioni che ci portano ad accumulare il cibo che non riusciremo a consumare. Proprio per favorire le buone pratiche a tutti i visitatori sarà consegnata in regalo una copia di Waste Notes, il quaderno di “economia domestica” varato dalla campagna Spreco Zero per appuntare cause e quantità del cibo gettato, ricette di recupero, liste della spesa.

L’interazione al Maxxi arriverà grazie alla video installazione centogrammi dell’artista Paolo Scoppola, presentata in anteprima. L’opera agisce su alcuni concetti chiave: quello dell’equilibrio, innanzitutto: comprare cibo nella “giusta” quantità è il valore da perseguire. L’abbondanza e l’eccesso possono presto trasformarsi in spreco. L’equilibrio è il segreto per fruire l’installazione al meglio, così come per fruire al meglio il cibo tutti i giorni. L’installazione si attiva mentre il pubblico entra in sala: un grande schermo riproduce flussi colorati che rappresentano il cibo e che scorrono lentamente da un’estremità all’altra. Le persone si avvicinano allo schermo e appaiono, in primo piano, le loro sagome riflesse. I flussi colorati entrano nei corpi degli spettatori mentre i movimenti delle sagome generano forme astratte ed attraenti: questo significa che stia ci stiamo nutrendo e stiamo producendo bellezza, cioè valori positivi. Se invece siamo portati a esagerare e ad assorbire più cibo del necessario, finiremo per produrre forme sgradevoli. E’ la metafora di come gestiamo le nostre scorte alimentari: stiamo consumando cibo in eccesso, generiamo spreco e questo rovina l’equilibrio della scena. L’installazione è progettata per affinare la nostra percezione del nostro “disequilibrio” nel rapporto col cibo, ogni giorno.

Ma quanto vale, anzi quando costa oggi sprecare il cibo alle famiglie italiane? Dopo il saluto del Ministro all’Ambiente Gian Luca Galletti e del Sottosegretario Barbara Degani ne parleranno al Maxxi il fondatore di Last Minute Market e della campagna Spreco Zero, l’agroeconomista Andrea Segrè, con il ricercatore Luca Falasconi che ha curato il progetto Reduce. I lavori saranno condotti da Massimo Cirri, autore e storica voce del programma cult di Radio2 Rai, Caterpillar. A fine mattinata per tutti il light lunch con un piatto di recupero su ricetta firmata dalla chef stellata Cristina Bowerman. Gli ultimi dati dell’Osservatorio Waste Watcher per la campagna Spreco Zero (settembre 2017) avevano stimato oltre 15,5 miliardi € gettati ogni anno (lo 0,94% del PIL), 1/4 dei quali ascrivibili allo spreco di filiera (oltre 3,5 miliardi € annui dai campi alla produzione industriale, alla distribuzione) e il rimanente a livello domestico, cibo che si ‘brucia’ dal frigo alla dispensa, alla pattumiera di casa. Giovedì primo febbraio saranno illustrati, per la prima volta, i dati dello spreco alimentare reale e non percepito: quelli dei Diari di Famiglia, monitorati su un campione statistico di nuclei familiari di tutta Italia.

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