Remo Anzovino apre il cartellone concerti al Rossetti 🗓

Per ascoltare la musica di Remo si è disposti anche a fare le corse tra impegni inderogabili.

La sua musica è, dall’alba del tram, una sinfonia che ci accompagna.

Chi ha avuto il piacere di ascoltarlo una volta, non riesce a smettere, che sia a Pordenone, a Trieste, a Verona, a Rimini o nel resto del mondo.

Si viene rapiti e portati in un mondo parallelo, dove la bellezza ci fa distendere e rilassare dai pensieri più cupi. In quel mondo noi possiamo addirittura vedere noi stessi negli altri. Possiamo sentirci estranei in casa nostra e allo stesso tempo, presenti nelle piccole e grandi cose dell’universo.

Il suo  notturno, ci offre un viaggio indimenticabile, così come il resto del suo repertorio.

Con lui ci siamo immersi nell’arte, dentro le opere, nel cuore degli artisti, cavalcando la sua musica.

Vincent e Frida tra tutti, due anime inquiete eppure così trasparenti attraverso le sue note.

Il suo scrivere per il cinema, i suoi concerti all’alba in giro per l’Italia, ma soprattutto, il suo concedersi in concerti virtuali donati al mondo nel periodo più cupo del lockdown, ci hanno portato a conoscerlo profondamente perchè lui, ai suoi concerti, non si fa apprezzare soltanto per la buona musica che compone, ma si concede anche attraverso l’espressione dei suoi pensieri più intimi, in un dialogo con il suo pubblico che non lo lascia andar via.

Ma dopo venti esecuzioni di piano solo, non ne avete abbastanza? Chiede sorridendo a chi lo richiama per la terza volta sul palco applaudendolo in piedi.

No, è la risposta e allora musica sia. Ancora musica.

Ma in questo concerto, stasera, la cosa che mi ha colpito maggiormente è stato il silenzio. Il silenzio, si, avete letto bene. Quel momento di silenzio, quando finito il brano, la musica continua a risuonare dentro e tutti fermi, immobili, col fiato sospeso, rimangono per un pò ancora, rapiti dalla magia.

Ecco: in quel silenzio, c’è tutta la musica di Remo e lui, ne sono sicura, ne è fieramente orgoglioso.

In quel momento di silenzio che risuona, lui ha catturato tutti, compreso se stesso.

Gli applausi scrosciano poi, ma in quei momenti, oggi ho compreso il valore del trasporto musicale.

Remo e il suo pubblico, Remo è il suo pubblico.

Si ferma a firmare gli autografi, a parlare con chi lo ama e, seppure visibilmente provato dalla fatica del concerto, nei suoi occhi si legge solo un sentito grazie per aver condiviso la sua arte.

Laura Poretti Rizman

Photo Remo Anzovino_credit Simone Di Luca, fornita da Luigi Vignando

Considerato dalla critica e dal pubblico uno dei più originali compositori e pianisti in circolazione, nonché il nuovo vero erede della grande tradizione italiana nella musica da film, celebrato con il “Nastro D’Argento 2019 – Menzione Speciale Musica dell’Arte”, Remo Anzovino è uno dei massimi esponenti della musica strumentale (oltre 7 milioni di streams solo su Spotify).

Ha esordito agli inizi del Duemila componendo le musiche per i maggiori capolavori del cinema muto (più di trenta pellicole), collaborando con le più prestigiose cineteche e partecipando con colonne sonore di sua composizione ai principali festival e rassegne internazionali. Ha all’attivo cinque album registrati in studio: l’ultimo “Nocturne”, pubblicato per Sony Classical / Sony Masterworks, è stato registrato e prodotto tra Tokyo, Londra, Parigi e New York.

Ha all’attivo anche un disco dal vivo registrato all’Auditorium Parco della Musica di Roma, due progetti speciali dedicati a Pasolini e a Muhammad Ali e negli ultimi anni è stato molto prolifico in ambito cinematografico realizzando le colonne sonore di cinque straordinari film per la serie “La Grande Arte al Cinema” (da Vincent Van Gogh a Frida Kahlo, passando per Picasso, Monet e Gauguin) che gli sono valsi il Nastro D’Argento 2019 e che lo scorso dicembre sono stati pubblicati in tutto il mondo da Sony Classical in un box set celebrativo intitolato “Art Film Music”. Le sue musiche sono state anche utilizzate da importanti brand commerciali per le proprie campagne pubblicitarie (Alitalia, Bulgari, etc.) e da celebri trasmissioni televisive (Ulisse di Alberto Angela, Otto e Mezzo, I Dieci Comandamenti, Ballarò, etc.).

Sono inoltre numerose le collaborazioni artistiche, nazionali e internazionali, di grande prestigio e trasversalità: da Franz Di Cioccio a Lino Capolicchio, passando per la London Session Orchestra, Giuliano Sangiorgi, Roy Paci, Marco Goldin, Simone Cristicchi, Vardan Grigoryan, Masatsugu Shinozaki, Nadia Ratsimandresy e tantissimi altri.

Parallelamente al percorso discografico ha sviluppato un’intensa carriera concertistica in Italia e in tutto il mondo: nel 2018 è stato tra i protagonisti del prestigioso London Jazz Festival alla London Southbank Centre, a maggio 2019 ha debuttato in Giappone a Tokyo e Osaka e lo scorso novembre negli USA con tre concerti in altrettanti luoghi sacri della musica del vivo a Chicago, Washington e al The Cutting Room a New York.

Durante tutto il periodo del primo lockdown nel 2020, Anzovino si è distinto per aver ideato e realizzato il “Diario Sonoro”, un format online che attraverso la fantasia, la musica e i suoi racconti, ha guidato il pubblico in viaggi immaginifici nei luoghi che non abbiamo potuto vivere in quelle settimane e che, pagina dopo pagina, è diventato un appuntamento fisso per migliaia di persone: oltre 500.000 visualizzazioni e più di 12.000 commenti, emozionati ed emozionanti.

Ora Remo Anzovino è pronto a continuare il viaggio dell’immaginazione dal vivo, che il pubblico potrà vivere dal vero, a bordo del suo pianoforte, in un concerto che è una esperienza emozionale irripetibile e mai come ora capace di rendersi collettiva.

Il concerto finalmente arriva al Rossetti sabato 19 giugno 2021.

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