Oggi, sabato 24 ottobre alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco, nutrito pubblico all’incontro con la cittadinanza: Stefania Rocca e Franco Castellano assieme al regista Franco Però e agli attori della Compagnia Stabile hanno presentato Scandalo di Schnitzler e Igor Pison ha presentato Rosso Venerdì di Roberto Cavosi. Una conferenza stampa aperta ai media e al pubblico, per presentare le prime due importanti produzioni che inaugureranno la Stagione 2015-2016 dello Stabile.
Divertente e interessante il punto di vista degli attori che hanno illustrato i loro personaggi ribadendo più volte l’importanza della formazione della Compagnia Stabile e soprattutto dei temi trattati nei due spettacoli.
Scandalo di Schnitzler, propone a distanza di più di un centinaio d’anni, dei temi che sono attuali mentre Pison nell’affrontare l’opera di Cavosi, propone la visione chiara nella multiciplità che forma l’insieme della società.
Due spettacoli da vedere non soltanto per la bravura dei registi e degli attori, ma anche per la capacità di tutti quelli che lavorano sullo spettacolo, dagli addetti alle luci ai costumisti.
©Laura Poretti Rizman

sabato 24 ottobre, ore 11.30 INCONTRO con tutta la compagnia di SCANDALO e di ROSSO VENERDì, i due spettacoli d’apertura della stagione 2015-2016 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
“Saranno due nuovi spettacoli di produzione ad inaugurare in grande stile la Stagione 2015-2016 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: martedì 27 ottobre apertura alla Sala Assicurazioni Generali con l’inedito di Arthur Schnitzler Scandalo diretto da Franco Però, con protagonisti Stefania Rocca e Franco Castellano e gli attori della Compagnia Stabile. Questi saranno in scena anche in Rosso Venerdì che – scritto da Roberto Cavosi per la regia di Igor Pison – sarà il secondo titolo in cartellone dal 3 novembre alla Sala Bartoli”
Due testi inediti, due produzioni, la nuova Compagnia Stabile che si intreccia ad altri grandi protagonisti come Stefania Rocca e Franco Castellano, e si impegna contemporaneamente nei due rilevanti progetti… La Stagione 2015-2016 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia si apre nel segno del bel teatro e del lavoro entusiasmante e appassionato da offrire alla città, alla regione e poi all’intero territorio nazionale.
Il sipario si alzerà martedì 27 ottobre su Scandalo di Arthur Schnitzler – testo mai messo in scena prima in Italia – diretto da Franco Però alla Sala Assicurazioni Generali, mentre si “raddoppia” da martedì 3 novembre alla Sala Bartoli, con il debutto di Rosso Venerdì del contemporaneo Roberto Cavosi, per la regia di Igor Pison.
Questo l’oggetto della conversazione dei registi e di tutti gli interpreti dei due spettacoli – Stefania Rocca, Franco Castellano, e Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Federica De Benedittis, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Astrid Meloni, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos – presenti alla conferenza stampa aperta al pubblico, organizzata all’Antico Caffé San Marco sabato 24 ottobre.
Un’occasione per ascoltare dalla voce degli artisti interessanti anticipazioni su queste due straordinarie pièce: entrambe sono state molto applaudite già in anteprima, in scena per una sola sera nell’ambito di due prestigiosi festival estivi. Scandalo è stato presentato al Mittelfest 2015, che partecipa anche alla produzione firmata dallo Stabile e da Artisti Riuniti; Rosso Venerdì invece è stato scelto da Pippo Delbono per il festival da lui diretto ad Asti.
Dopo le repliche triestine entrambi gli spettacoli sono pronti per la tournée che per Scandalo in particolare partirà dal mese di novembre e toccherà città importanti fra cui Prato, Verona, Padova, Catania, Genova, Roma ed in regione Udine, Pordenone, Latisana…Scandalo (Das Vermächtnis), scritta nel 1898 conquista il pubblico e lo avvince grazie alla regia di Franco Però e all’intensa interpretazione di Stefania Rocca e Franco Castellano – eccellenti protagonisti del teatro e del cinema italiano – e degli attori della Compagnia del Teatro Stabile, da poco creata ma già affiatata, puntuale, generosa, a cui si sono aggiunti talenti notevoli come Astrid Meloni e Federica De Benedittis… Ma un inestimabile merito hanno in ciò innanzitutto lo stile e la sensibilità di Arthur Schnitzler, raffinato e acuto autore della Vienna fin de siècle, capace di sferrare colpi garbati ma definitivi alla sua società e di farne tuttora risuonare le assonanze con la nostra.
È proprio il caso di Scandalo, commedia mai presentata in Italia prima di questa produzione dello Stabile del Friuli Venezia Giulia: «Ogni termine scelto per tradurre il titolo – commenta il regista Franco Però – tralasciava qualcosa dell’originale. Allora ci siamo chiesti: perché non cercarlo tra gli effetti che questo “lascito” (questo il significato letterale ndr) provoca nella vita della famiglia? Perché è su questo che si snoda la trama della commedia. E allora scopri che proprio in un allestimento tedesco, compare la parola scandalo. Ecco: scandalo, ma proprio nel senso antico del termine, σκάνδαλον (skàndalon), ovvero ostacolo, insidia. Sono queste le caratteristiche, involontarie, indossate da Toni Weber, la ragazza di bassa classe sociale amata da Hugo, e del loro figlioletto, Franz. Essi sono vissuti come un ostacolo alla vita della famiglia, e alle sue relazioni altolocate. La loro presenza è sentita come scandalosa, provocando l’allontanamento di amici e conoscenti. Come in uno specchio, in essi – ma soprattutto in Toni – si riflettono invece i comportamenti davvero “scandalosi” dei vari membri della famiglia».
La bellissima commedia, vuole infatti che Hugo, rampollo di una famiglia dell’alta borghesia viennese, abbia un incidente a cavallo, venga condotto a casa morente e riveli ai genitori di amare una ragazza proveniente da un mondo lontano dalla forma, dai modi, dai rapporti sociali cui sono abituati; una ragazza di bassa estrazione sociale (ma oggi potremmo immaginare un’immigrata). Da questa relazione segreta, è anche nato un bambino.
L’ultimo desiderio di Hugo è che la ragazza e il figlio, siano accolti in casa. Stupore e sconcerto, ma poi i genitori acconsentono così la ragazza entra in quella che, crede, diverrà la sua famiglia. Ma lentamente e, inesorabilmente, alcuni segnali di distacco si manifestano: l’imbarazzo sempre più esplicito del fidanzato della sorella di Hugo, il diradarsi delle visite degli amici… L’improvvisa morte del bambino, lascia Toni sempre più sola ed estranea al gruppo, finché nemmeno Emma, la cognata del padrone di casa – un personaggio forte che in tanti momenti mette a nudo le piccinerie, le volgarità, le sottili violenze di quella cerchia – riuscirà più a fermare una deriva dagli sviluppi drammatici.
Proprio nel ruolo di questa donna forte e anticonformista si impegna Stefania Rocca, al fianco di Franco Castellano (che interpreta Adolf Losatti, professore di economia, deputato) perfetto pater familias borghese, intrappolato nei suoi clichés come la moglie Betty (Ester Galazzi). Tony Weber,
la giovane che con la propria “estraneità” scatena nei Losatti le peggiori reazioni di sospetto e chiusura è Astrid Meloni, Hugo, il suo amato è interpretato da Filippo Borghi, mentre completano la famiglia la dolce Franziska (Lara Komar), anch’essa figlia dei Losatti e la giovane Agnes (Federica De Benedittis) figlia di Emma, ma non altrettanto libera e coraggiosa. Riccardo Maranzana è il Dottor Bernstein e in acutissime battute offre un tagliente affresco del mondo della medicina, Adriano Braidotti tratteggia il profilo cinico e duro del Dottor Ferdinand Schmidt, fidanzato di Fanziska, Andrea Germani incarna la figura positiva di Gustav Brander, sincero amico di Hugo e Tony. Completano il cast i due giovanissimi Alessio Bernardi (Lulu, il figlio minore dei Losatti) e Leon Kelmendi che recita nel ruolo di Franz, il bambino di Tony e Hugo.
La notevole compagnia si muove negli spazi creati dallo scenografo Antonio Fiorentino: una parete che è frattura fra un mondo esterno libero e luminoso e un interno borghese. I costumi sono creazioni di Andrea Viotti, le suggestive luci sono firmate da Pasquale Mari e le musiche da Antonio Di Pofi.
Completamente diverso l’immaginario che connota Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, che l’autore ha costruito e definisce come un “monologo a più voci”: si tratta in effetti di uno sviluppo drammaturgico molto interessante, tanti flussi di coscienza in cui contemporaneamente i diversi personaggi raccontano sé stessi, i rispettivi drammi, il loro mondo e danno notizie delle altre figure a cui sono legati. Ma non avviene mai alcun rapporto diretto fra loro: non si passa mai al dialogo.
Da questa insolita scelta compositiva, sgorga un interessante affresco contemporaneo. È una polifonia di voci impegnate nella narrazione di piccoli Golgota quotidiani, ai quali s’intreccia il Calvario dell’Uomo sulla croce, quello che si ripete universale, simbolico e sconvolgente, e attorno al quale si radunano gli uomini con i loro peccati, le loro imperfezioni, attratti, turbati, commossi, cinici, indifferenti o fragili…
C’è il venditore ambulante di aspirapolvere (Riccardo Maranzana): ha una famiglia, una donna, una bambina, una madre… Ma si trascina fra frustrazione professionale e caos sentimentale, ossessionato da un’amante che non lo vuole più. Poi sua moglie (Ester Galazzi): regge tutto sulle proprie spalle, il marito è assente. A lei tocca occuparsi della suocera (Maria Grazia Plos) colpita dal morbo di Alzheimer, a lei l’angoscia per la figlia febbricitante… e fra questi oneri c’è un colloquio da sostenere, per fuggire la condizione di disoccupata. Il fratello (Adriano Braidotti) di lei sembra vincente: giudica il cognato un fallito, non compatisce la sorella soffocata d’impegni… Ma in realtà, per vivere, ruba.
C’è qualcuno che vince in questo testo? Non il piccolo industriale di calzature (Andrea Germani), in affanno per il futuro della sua ditta, che muore d’infarto nell’unico, agognato momento di pace della sua giornata. Non Simon Pietro (Francesco Migliaccio), che attraversa il tempo obbedendo al proprio ruolo e nuovamente rinnega, e sopravvive fra i rimorsi. Una guidatrice d’ambulanza si adopera per tutti (Federica De Benedittis) ma nemmeno gli angeli possono più molto: ne conosciamo uno (Filippo Borghi), ridotto a taxista, osservatore sapiente di questa triste umanità ma impossibilitato ad agire, ad intervenire nella storia, che si ripete sempre uguale e sempre difficile.
Ma «La vita è un amore difficile» sentenzia Cavosi che tratteggia con un misto di durezza e partecipazione questa Passione moderna, attuale e palpitante di verità, e con questa frase lascia ai suoi protagonisti, il dono di un raggio di speranza finale, di una nuova armonia.
La scenografia ed i costumi di Petra Veber immergono gli attori in un mondo che evoca l’immaginario pittorico di Lachapelle, mentre la visionaria regia di Igor Pison li trasporta in una suggestiva partitura di segni e musiche che, in completa sintonia con il testo, ne enfatizza le potenzialità.
Molto prossime le prime dei due spettacoli: per Scandalo l’appuntamento è per martedì 27 ottobre, apertura ufficiale della Stagione 2015-2016 (le repliche si susseguiranno fino a domenica 1 novembre alla Sala Assicurazioni Generali). Per Rosso Venerdì il debutto è in calendario martedì 3 novembre e le repliche fino a domenica 22 novembre alla Sala Bartoli.
Per abbonamenti e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
SCANDALO – lo spettacolo
Un amore giovane e profondo, che travolge gli schemi stantii della società: è quello che lega Hugo, rampollo dell’alta borghesia e Toni, ragazza invece di bassa estrazione. È quello da cui nasce Franz, per quattro anni tenuto nascosto alla famiglia di lui, come la loro felice relazione. Improvvisamente però Hugo ha un incidente e, in fin di vita, chiede alla famiglia di accogliere il figlio e la donna. La famiglia affronta lo scandalo, crede di poterne reggere i contraccolpi: Toni e il bimbo entrano nella ricca casa dei Losatti circondati d’affetto, tanto che la giovane inizia a immaginare una nuova vita. Ma in breve la presenza estranea inizia a suscitare insofferenza: si allontanano gli amici, muta il peso della famiglia in società, e se le donne continuano a proteggere i nuovi arrivati, gli uomini mostrano sempre più chiaramente il loro disappunto per la situazione. A far deflagrare il fragile equilibrio è l’improvvisa morte del piccolo Franz: dopo nulla potrà più arginare la vigliaccheria e la volgarità di quell’ambiente dorato, né la sottile violenza delle convenzioni sociali. E Toni ne sarà drammaticamente soffocata.
Nell’Italia di oggi o nella Vienna di Schnitzler, il sospetto, l’esclusione e il rifiuto per l’“altro” sono armi taglienti che mietono vittime. È dunque antesignana e ancora incisiva la denuncia di Schnitzler, cui Franco Però restituisce respiro e intensità in uno spettacolo avvincente, che si avvale di un’ottima compagnia d’interpreti, capitanati da Franco Castellano e Stefania Rocca, nomi di primo piano nel cinema e nel teatro contemporanei.
Ruoli e interpreti
Adolf Losatti, professore di economia, deputato- Franco Castellano
Betty, nata Winter, sua moglie- Ester Galazzi
Hugo, figlio, dottore in giurisprudenza, 26 anni – Filippo Borghi
Franziska, figlia, 20 anni- Lara Komar
Lulu, altro figlio, 13 anni- Alessio Bernardi
Emma Winter, vedova del fratello di Betty, 36 anni – Stefania Rocca
Agnes, sua figlia, 17 anni- Federica De Benedittis
Toni Weber, 22 anni- Astrid Meloni
Dottor Ferdinand Schmidt, medico- Adriano Braidotti
Gustav Brander, scrivano ministeriale- Andrea Germani
Dottor Bernstein, medico- Riccardo Maranzana
Le repliche al Politeama Rossetti:
Martedì 27, mercoledì 28, giovedì 29, venerdì 30 e sabato 31 ottobre: inizio ore 20.30. Domenica 1 novembre: inizio ore 16.
Poi in tournée nazionale fino a marzo 2016.
“Sabato 24 ottobre alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco, Stefania Rocca e Franco Castellano assieme al regista Franco Però e agli attori della Compagnia Stabile illustreranno Scandalo di Schnitzler, Igor Pison parlerà di Rosso Venerdì di Roberto Cavosi. Una conferenza stampa aperta ai media e al pubblico, per presentare le prime due importanti produzioni che inaugurano la Stagione 2015-2016 dello Stabile, e brindare con i protagonisti”.
Sabato 24 ottobre – a pochissimi giorni ormai dall’emozione dell’alzarsi del sipario – saranno gli stessi protagonisti ed i registi di Scandalo di Arthur Schnitzler e di Rosso Venerdì di Roberto Cavosi a dare interessanti anticipazioni dei due nuovi lavori di produzione che inaugurano il cartellone.
L’appuntamento, rivolto ai giornalisti e ai media del territorio, ma aperto a chiunque fosse interessato, è dunque per il 24 ottobre alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco (via C.Battisti 18): una sede piacevole, storicamente preziosa e pregna di cultura e arte, che farà sicuramente da cornice ad altri “aperitivi con gli artisti” nel corso della stagione.
Sabato incontreremo Stefania Rocca e Franco Castellano, e Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Federica De Benedittis, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Astrid Meloni, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos: attori in parte impegnati accanto a loro in Scandalo, in parte nella Compagnia del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che vedremo impegnata anche in Rosso Venerdì. Al tavolo dei relatori interverranno inoltre il direttore dello Stabile Franco Però, regista di Scandalo, e il regista di Rosso Venerdì, Igor Pison.
Molto interessanti i due spettacoli d’apertura: Scandalo di Arthur Schnitzler non è mai stato messo in scena in Italia, ed affronta con leggerezza ma anche con grande efficacia il tema del pregiudizio verso l’estraneo. Attualissimo anche Rosso Venerdì di Roberto Cavosi, che racconta – evocando una moderna Passione – i tanti piccoli calvari della gente comune, nella pesante routine quotidiana.
L’ingresso è libero. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.