Sfiducia popolare

Gran parte del progresso nella qualità della vita è il risultato dell’opera di individui impegnati a fare ciascuno il proprio dovere con abilità e coscienza.

Quello che è successo in Italia in questi giorni, all’interno delle nostre istituzioni, ci fa capire che le coscienze sono in vendita, che non servono per svolgere il ruolo importante a cui sono chiamate. Vengono ridotte a pura merce di scambio per rimanere aggrappati al potere. È un po’ come vendere l’anima al diavolo.

Quindi che progresso ci può essere per la nostra Italia se chi governa non è all’altezza di questo ruolo? Dove tutto viene gestito per i propri interessi personali? Dove l’importanza risiede nel fatto di mantenere la propria poltrona a discapito dell’interesse comune e del benessere del Paese?

L’Italia, come altri Paesi, sta attraversando un periodo di crisi economica ma nessun Paese sta vivendo, a differenza dell’Italia, anche un periodo di decadenza morale all’interno delle istituzioni. Questo connubio di situazioni non porterà nulla di buono al Paese ma potrà solo peggiorare la già delicata realtà. Attualmente in Italia sta aumentando la percentuale di popolazione povera, stanno aumentando i disoccupati, la produzione è ferma da anni e anni e nessuna politica di investimento è in programma. Il debito pubblico sta aumentando vertiginosamente. Il futuro delle nuove generazioni è stato messo in un cassetto insieme ai loro sogni. I luoghi simbolo della nostra storia e cultura stanno cadendo a pezzi. E tutto questo perchè? Per chi? A quale scopo? L’unica risposta plausibile è che chi sta governando non è attento ai veri problemi dell’Italia. Sta occupando i posti più alti dello Stato per fare i suoi interessi. Berlusconi sta aggrappato al potere per non finire in galera, la Lega per realizzare il suo sogno della secessione. Due valori che non servono a niente all’Italia ma che trovano la loro forza nell’unione, un “matrimonio” che gli dà la possibilità di essere lì dove sono. Puramente interessi personali. Dal governo non viene nessuna risposta per le questioni del popolo.

Negli ultimi anni si sente parlare solo di lodi Alfano, legittimo impedimento, federalismo, bunga bunga, ma niente di serio per l’interesse nazionale. Nessuna riforma per quanto riguarda le politiche sociali, nessun investimento per le imprese che stanno perdendo il loro potere di creazione di posti di lavoro e di ricchezza, nessun abbassamento della pressione fiscale, nessuna seria riforma per le nostre pensioni, se mai le avremo. Niente di niente. Solo tagli e tagli senza criterio sul futuro, sul nostro futuro.

L’Italia rischia di diventare un paese di serie B a causa della forte incompetenza di questi governanti. Possiamo permettercelo? Ma soprattutto lo vogliamo? Credo di no!

Lo dimostra la manifestazione del 14 dicembre dove in piazza c’erano non solo gli studenti, ma anche i lavoratori che hanno perso la loro occupazione, i terremotati dell’Aquila, stanchi delle promesse proclamate solamente, come pure la popolazione di Napoli, ormai esasperata dalla situazione di emergenza rifiuti, gli immigrati che chiedono che vengano rispettati i loro diritti e la loro dignità e tante persone ormai infastidite da questa politica sterile. È il popolo che ha dato la sfiducia al Governo.

Adesso vogliono anche toglierci il diritto di manifestare, ci equiparano agli ultras degli stadi, quindi anzichè ascoltare le nostre ragioni, vogliono zittirci.

Penso che sia arrivato il momento di non rimanere meri spettatori, di continuare a manifestare il nostro disappunto, non con la violenza, ma con la forza delle nostre idee che sono legittime e responsabili.

L’articolo 1 della Costituzione cita le seguenti parole: “L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Non dimentichiamolo.

Rosaria Totino

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