Sono un figlio, Ron a Monfalcone

E non abbiam bisogno di parole
Per spiegare quello che è nascosto infondo al nostro cuore
Ma ti solleverò tutte le volte che cadrai
E raccoglierò i tuoi fiori che per strada perderai
E seguirò il tuo volo senza interferire mai
Perché quello che voglio è stare insieme a te
Senza catene, stare insime a te

Vorrei incontrarti fra cent’anni, Ron

Ron non tiene nascosto il fatto che per la prima volta tiene un concerto a Monfalcone e si racconta, attraverso la musica e le canzoni; racconta al suo pubblico tutto il suo percorso artistico ed a tratti emozionale, che lo ha portato al successo fin dalla giovane età dei diciott’anni.

Ron parla con affetto e stima della sua collaborazione artistica con Lucio Dalla e Francesco de Gregori. Ron porta il suo ultimo lavoro in questo tour, ed il suo riarrangiare pezzi che fanno parte della storia della musica e non soltanto. Ricordi che riaffiorano, misti tra momenti politici e di cambio di pensiero, momenti nei quali anche la musica ha la sua importanza, soprattutto se è cantautoriale e narra di vicende più o meno difficili che passano a volte inosservate grazie alla novetole poesia artistica che sprigionano, ma mutano il pensiero, nota dopo nota.

“Sono un figlio venuto al mondo per amore, in un tempo dove tutto era da fare questo tempo io lo vivo per la forza di mio padre  e per quel cuore sempre in viaggio di mia madre”.

Il suo ultimo album, “Sono un figlio” è un omaggio ad i suoi genitori ed a quanto gli hanno lasciato come eredità spirituale. Scritto nel periodo del lockdown per Covid, Ron si apre completamente nel raccontare le sue emozioni più intime.

Le canzoni scorrono insieme ai ricordi di ognuno, la serata è molto piacevole ed anche la nostalgia del tempo passato lascia spazio alla dolcezza della musica ed al coinvolgimento nel canto, a tratti incitato con grande simpatia da Ron, che si dimostra essere anche un buon intrattenitore e narratore.

Non riesce a sottrarsi ai bis e si concede con simpatia al pubblico ricevendo apprezzamenti continui ed anche omaggi floreali.

 

Durante questo tour Ron si fa accompagnare, dimostrando un grande amore per il futuro della musica, da una band di giovani musicisti molto valenti e da una  cantante  con una voce davvero singolare, che lo accompagna nel coro e nei duetti, Stefania Tasca, un giovane donna ma già molto valente essendo una cantautrice, polistrumentista e produttrice torinese. Lo spettacolo vede la regia di Stefano Genovese, ad accompagnare Ron sul palco ci sono il maestro Giuseppe Tassoni al piano e tastiere, Roberto Di Virgilio alle chitarre, Roberto Gallinelli al basso e Matteo Di Francesco alla batteria. Lo spettacolo è stato anticipato da una performance di Alvise Bortolini che ha presentato alcuni suoi brani, primo tra tutti È la Radio.

 

Laura Poretti Rizman

Ron

Ron festeggia 50 anni di carriera con la tournée teatrale Sono un figlio, incontrando il pubblico del Comunale di Monfalcone giovedì 14 dicembre, alle 20.45.

Mezzo secolo di cantautorato per Ron, che fa tappa al Comunale “Marlena Bonezzi” all’indomani dal Premio Tenco alla Carriera ricevuto nel corso della 46esima Rassegna della Canzone d’Autore.

Ron, al secolo Rosalino Cellamare, sceglie Monfalcone per festeggiare i sui 50 anni di carriera. Giovedì 14 dicembre alle 20.45 il suo tour Sono un figlio – prodotto da Trident Music – fa tappa al Comunale di Monfalcone “Marlena Bonezzi”. Tra i cantautori più importanti del panorama italiano, dopo aver firmato capolavori rimasti impressi nella memoria collettiva, per il suo ultimo album, Sono un figlio, sceglie la dimensione teatrale per dare risalto alle nuove canzoni e alla qualità di un repertorio di musica italiana d’autore come ce ne sono pochi.

All’indomani dal Premio Tenco alla Carriera per la 46esima edizione della Rassegna della Canzone d’Autore – serata che l’ha visto interpretare la tradizionale sigla di apertura Lontano, lontano di Tenco – Ron presenta una selezione di brani che lo rappresentano pienamente in questo periodo della sua vita. Armonie e arrangiamenti essenziali mettono in luce i testi, in una dimensione live che il compositore predilige da sempre: «Cantare dal vivo è la cosa che amo di più in assoluto, mi sento sempre libero di dire e suonare quello che mi piace di più». Con questo spirito, Ron interpreta le canzoni del disco, tra cui Diventerò me stesso e Questo vento, brani che confermano la personalità sensibile e raffinata di un indiscusso protagonista della musica d’autore del nostro Paese. Non mancheranno di certo i classici che Ron ci ha regalato in questo mezzo secolo di canzoni, da Joe Temerario a Vorrei incontrarti fra cent’anni, da Anima a Il gigante e la bambina, da Chissà se lo sai fino alla celeberrima Una città per cantare, passando per Non abbiam bisogno di parole e Piazza Grande.

Il giornalista musicale Massimiliano Boscarol introduce il concerto durante l’incontro col pubblico “Dietro le Quinte”, alle 20.00, nella cornice informale del Bar del Teatro.

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