Telefonano che c’è un incendio su una nave 🗓

CON LA REGIA E IL TESTO DI LEONARDO LUCCHETTI 

“TELEFONANO CHE C’È UN INCENDIO SU UNA NAVE” 

UNO SPETTACOLO DI DENUNCIA SULLA SICUREZZA DEI LAVORATORI

SABATO 29 MARZO ALLE ORE 20:30  

PRESSO HANGAR TEATRI

In foto Sergio Pancaldi

Sabato 29 marzo alle 20:30, da Hangar Teatri andrà in scena “Telefonano che c’è un incendio su una nave”, uno spettacolo di Leandro Lucchetti che ricostruisce la più grave tragedia sul lavoro del secondo dopoguerra in Italia: l’incendio della motonave Elisabetta Montanari nel 1987, in cui persero la vita tredici operai.

Proseguono gli spettacoli dedicati ai rischi e alle tragedie legate al mondo del lavoro operaio. Dopo aver portato in scena “Mare di ruggine e Punto di fusione”, due reading incentrati sulla storia dell’ex Ilva di Bagnoli e della Ferriera di Trieste, simboli dell’industria novecentesca, Hangar Teatri amplia ora lo sguardo oltre le fabbriche, spostandosi nel mondo della cantieristica navale.

“Telefonano che c’è un incendio su una nave” è uno spettacolo teatrale che ricostruisce la più grande tragedia sul lavoro del secondo dopoguerra in Italia: il 13 marzo 1987, tredici operai persero la vita nella stiva della motonave Elisabetta Montanari a Ravenna, nel cantiere Mecnavi.

Un dramma che si consumò a causa di una catena di omissioni sulla sicurezza, alimentata dal cinismo dei responsabili dei lavori e dall’inefficacia dei controlli. Gli operai erano impegnati in operazioni tipiche della cantieristica navale, svolte in ambienti angusti e pericolosi, come il doppiofondo della nave, alto appena 90 centimetri e saturo di aria contaminata. Una situazione letale, che all’epoca non era adeguatamente regolamentata. Solo anni dopo venne introdotta una normativa specifica per garantire maggiore sicurezza, imponendo interventi tecnici e un’organizzazione del lavoro più rigorosa.

Lo spettacolo non è solo una rievocazione storica, ma una denuncia viva e urgente. Ogni anno, in Italia, migliaia di lavoratori perdono la vita in circostanze analoghe. Incidenti in ambienti confinati – cisterne, fosse biologiche, stive – continuano a verificarsi con inquietante regolarità. L’asfissia per mancanza di ossigeno, l’intossicazione da gas tossici e il rischio di esplosioni restano pericoli concreti.

Interpretato da Sergio Pancaldi, voce, e Luca Famularo, picchettino, lo spettacolo ha un forte valore didattico ed è stato proposto innanzitutto alle scuole, per sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi del lavoro e sulla necessità di una cultura della sicurezza. Ma il tema riguarda tutti, perché le morti sul lavoro continuano a verificarsi con una frequenza inaccettabile, generando assuefazione invece di sdegno sociale.

Attraverso il teatro, questa storia diventa essenza viva e urgente, difficile da dimenticare.

Leandro Lucchetti (Trieste, 1944) è regista cinematografico e scrittore. Regista RAI dal 1970 al 2010 ha pubblicato nel 2016 il suo primo romanzo. Con questo e con i successivi ha vinto numerosi premi. Con la pièce “Telefonano che c’è un incendio su una nave” ha visto il secondo premio alla 47° Edizione del Premio Internazionale Casentino, Sezione Silvio Milano, 2022.

Biglietto intero 14€, ridotto 8€ per soci del Teatro degli Sterpi, soci CUT, over 65, under 18 e studenti universitari. È consigliata la prenotazione a biglietteria@hangarteatri.it o al numero di telefono +39 3883980768. Biglietti acquistabili in prevendita su liveticket.it/hangarteatri.

La Stagione delle Gemme è organizzata dal Teatro degli Sterpi, grazie al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Friuli Venezia Giulia.

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