Totò e Vicè

” Se non ci fossero gli occhi, non ci sarebbe il cielo”

Un testo poetico, simbolico, che produce un’estrema meditazione è quello proposto in scena con lo spettacolo Totò e Vicè.

“E’ una settimana che bevo acqua e vedo tutto trasparente”

 Un’elegante bellezza estrema nell’interpretazione essenziale e passionale di due grandi attori.

” Il sogno è morte oppure la morte è un sogno?”

  C’è un continuo intercalare di domande così profonde e così avvolte da magia, quasi fossero accendini che si illuminano per un tempo definito, quasi fossero vite; perchè è del mistero della vita che si parla con questo spettacolo, per arrivare al cuore ed all’anima degli uomini.

” Se non c’erano i muri come potevano fare le finestre?”

Una continua altalena tra pazzia e poesia, fino a convincere il pubblico che solo il dolore dell’una porta alla bellezza dell’altra.

” Chi accoglie la creatura al nascere del mondo e chi poi, l’accompagna?”

 Si parla di amore e di amicizia, di ciecità e di visione, di eternità e di morte, di luce e di buio. 

” Il sogno è lampada: si accende e si spegne”

 Uno spettacolo meraviglioso, che Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno saputo rendere magico con la loro interpretazione mirabile.

 

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©Laura Poretti Rizman

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foto fornita da IL ROSSETTI
foto fornita da IL ROSSETTI

“Enzo Vetrano e Stefano Randisi nel doppio ruolo di registi e interpreti di Totò e Vicè, un testo del drammaturgo e attore Franco Scaldati. Lo spettacolo, in scena alla Sala Bartoli da venerdì 20 a domenica 22 dicembre, è inserito nel cartellone altripercorsi del Teatro Stabile regionale”.

Franco Scaldati, grande autore, poeta, drammaturgoa giugno ha lasciato un vuoto nel mondo del teatro italiano. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sceglie di ricordare l’autore palermitano con una delle sue opere più poetiche: Totò e Vicé. A rappresentare i due clochard protagonistisono, rispettivamente, Stefano Randisi ed Enzo Vetrano, legati da una collaborazione artistica trentennale sui palcoscenici, sia come attori che come registi.

Totò e Vicè sono due clochard, un po’ surreali, forse addirittura già morti… ma forse no. Parlano, astraendosi dal mondo sulla loro panchina, confortati dal chiarore di qualche lumino. Sognano, dialogano, ma non si aspettano più nulla – a differenza di Vladimiro ed Estragone in attesa di Godot – e riflettono sulla vita, sui sentimenti dell’amicizia e della solidarietà, quelli più puri, quelli che mai fanno sentire una persona sola, né in vita né dopo la morte.
Il risultato è uno spettacolo di teatro assoluto, colto, commovente e divertente assieme, in cui agli inevitabili ascendenti beckettiani si fondono una grande forza e invenzione sia sul piano della drammaturgia che della composizione scenica.

La regia dello spettacolo è firmata dagli stessi Enzo Vetrano e Stefano Randisi, attori e registi italiani che collaborano dal lontano 1976. Nel 2010, ai due palermitani è stato conferito il Premio Hystrio – Associazione Nazionale Critici Teatrali, per il loro lavoro sui classici e in particolare sulla loro rilettura dei testi pirandelliani e per «riconoscere alla tradizione la possibilità di essere modernissima, di parlare al pubblico con linguaggio contemporaneo e contemporanea sensibilità d’attore».
I costumi di Totò e Vicé sono di Mela Dell’Erba, le luci di Alessia Massai. La produzione è del Teatro de Gli Incamminati e Compagnia Vetrano/Randisi.

Lo spettacolo debutta venerdì 20 dicembre alle ore 21.00. Nello stesso orario va in scena sabato 21 dicembre, mentre l’ultima replica è pomeridiana, domenica 22 dicembre alle ore 17.

I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale e attraverso il sito www.ilrossetti.it.

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