Grazie alla determinata lotta degli immigrati di Brescia e Milano e a tutti i solidali che si stanno mobilitando in tante altre città, la questione della “sanatoria-truffa” è tornata alla ribalta. In tutta Italia sono migliaia le persone cadute in questa trappola micidiale, colpevoli solo di aver cercato di uscire dalla clandestinità. La posta in gioco non è solo il rilascio dei permessi di soggiorno, ma si inserisce in un più ampio contesto di lotte per la conquista dei diritti negati e della dignità.
Dignità e diritti non hanno passaporto né cittadinanza, ed è per questo che la lotta viene condivisa da italiani e stranieri, da regolari e irregolari. Di fronte alla continua erosione dei diritti diventiamo tutti clandestini.
Nell’esprimere la nostra totale solidarietà agli immigrati e antirazzisti in lotta, vittime a Brescia anche della violenza poliziesca, vogliamo ribadire che la questione è tutta politica e che non può essere risolta con qualche concessione caritatevole, magari solo a chi sta sulle gru o sulle torri, ma deve riguardare tutti e tutte.
Anche nella nostra città ci mobiliteremo nelle prossime settimane per far riemergere la questione nei tempi e nei modi che riterremo più utili ed efficaci, per tornare a chiedere a gran voce:
– che vengano conclusi tutti i procedimenti di regolarizzazione ancora aperti, con rilascio del permesso di soggiorno per lavoro o per attesa occupazione;
– che venga estesa immediatamente a tutti gli ambiti lavorativi la possibilità per gli stranieri presenti in Italia e occupati al lavoro irregolarmente di regolarizzare la propria posizione;
– che venga ritirata la circolare del Ministero dell’Interno del 17 marzo 2010 che prescrive alle questure di negare la regolarizzazione a coloro che siano stati condannati per inottemperanza all’ordine di espulsione;
– che la possibilità di regolarizzazione non sia preclusa a coloro che hanno ricevuto un precedente decreto di espulsione in area Schengen.
Comitato Primo Marzo di Trieste
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