Trovarsi nel bar del teatro prima dello spettacolo per fare due chiacchere con aperitivo ed accorgersi di stare al fianco dell’attore principale dello spettacolo che ci si prepara ad andare a vedere: ecco quello che può accadere intorno al Teatro Politeama Rossetti, una sera qualunque, di un giorno qualunque.
Lo spettacolo in programma, prodotto dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, porta il titolo di Un intervento ed è il testo teatrale del pluripremiato e giovane drammaturgo inglese Mike Bartlett, nella prima messa in scena italiana diretta dal regista Fabrizio Arcuri. Gli interpreti principali sono gli attori Rita Maffei e Gabriele Benedetti che saranno rispettivamente A e B, la parte femminile e quella maschile, che pur posizionandosi diametralmente agli opposti di ogni argomentazione, vestiranno gli abiti confezionati con la stessa stoffa della scena, in tutti i cinque atti, quasi ad accentuare una metafora di vita che ci vede in contrasto ma oltre che sulla stessa scena, nei stessi panni.
C’è un nome di tutto rispetto teatrale, di casata storica, che appare in questo spettacolo ed è la firma del traduttore del testo, Jacopo Gassmann, figlio del grande Vittorio e fratello di Alessandro, entrambi saliti su questo tanto amato teatro triestino.
L’ambiente scenico è stato creato da Luigina Tusini e l’idea di far svolgere tutta la scena davanti ad un sipario chiuso, è di grande effetto e sviluppa un’inconsapevole idea di mancata immersione nella vita.
I due attori dialogano tra loro ma sembra vogliano continuamente coinvolgere un pubblico che non si relazione nella risposta. In fondo non riceviamo mai risposte certe neppure nella vita. Continue domande, continui scontri, continui malesseri.
Un intervento che pare mancato, o forse idoneo nella sua assenza. Un luogo del delitto che si consuma sotto gli occhi di tutti, come anticipa lo stesso cartellone pubblicitario.
Lo spettacolo sarà in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Politeama Rossetti presso la Sala Bartoli a partire da martedì 18 febbraio alle 19.30, per la stagione Altri Percorsi.
Laura Poretti Rizman
La produzione allude ad un confronto: amichevole? Spietato? Violento? Per saperlo, sarà necessario seguire lo spettacolo… anzi, meglio, parteciparvi.
Lo spettacolo non risponderà infatti appieno alle modalità a cui il pubblico è abituato. E ciò è chiaro – sottolinea il regista – fin dalla scarna didascalia che l’autore dedica all’ambientazione: “due attori davanti a un sipario che non si aprirà mai”.
Ecco allora che gli attori, più che recitare, si trovano a proporre un episodio di vita quotidiana, il meno artificiale possibile, ed allo spettatore non è chiesto d’immedesimarsi, ma di prendere coscienza e posizione rispetto al dibattito che si scatena fra i due, nell’evolversi dei cinque atti brevi inventati dal celebre drammaturgo inglese.
«Gli stessi attori parlano tra loro, ma confidandosi con il pubblico» spiega Fabrizio Arcuri. «Da quale parte stare? Siamo favorevoli a un intervento? Ma a quale? Sono talmente tanti gli interventi che sarebbe necessario fare, tra vita privata e riflessioni politiche, da costringerci a considerarne ogni risvolto. E anche quello che sembra più coerente ha sempre il suo lato negativo. Cinque atti brevi per riflettere sui nostri comportamenti, sul nostro disagio nelle relazioni, sul nostro disagio nello stare al mondo, nel vivere in questa società, sull’origine stessa di questo disagio ».
Nel suo stile incalzante e spezzato, ironico ed incisivo, che gli è valso diversi Laurence Olivier Award (uno dei quali ottenuto per “Bull”, ospite dello Stabile regionale recentemente), Mike Bartlett apre una finestra sullo spaesamento esistenziale che connota l’individuo contemporaneo, sempre sfasato fra il modo in cui percepisce sé stesso e quello in cui viene visto dagli altri, la sua (reale?) immagine sociale.
I due protagonisti non possiedono alcuna connotazione, non hanno nemmeno un vero nome: sono semplicemente A e B e si sono conosciuti ad una festa. Hanno stretto amicizia e pur avendo visioni diversissime del mondo e della società, sono diventati inseparabili e sanno mettere a confronto i loro punti di vista. Un rapporto alquanto surreale, che però funziona e anzi evidenzia distanze, resistenze, contrasti reciproci. A, ad esempio, per gli altri è troppo dedita al bere, anche se lei non pensa questo di sé ed in scena non mostra mai segni di ubriachezza. B invece ha una fidanzata di cui è innamoratissimo: gli altri però – compresa A – ritengono che non sia affatto la donna adatta a lui.
E confrontandosi si prosegue, fino ad una situazione più critica: quando A prende parte a una manifestazione contro l’intervento degli inglesi in Medio Oriente e B invece si dichiara del tutto a favore dell’azione bellica. Lo scontro fra i due, mentre il pubblico viene quasi chiamato in causa, prosegue intervallato da musiche di un passato recente (da Neil Young a Bruce Springsteen): ponte fra il paradosso di quel rapporto e la fotografia di un mondo che ci appartiene.
Alla Sala Bartoli lo spettacolo va in scena alle ore 19.30 martedì 18 e venerdì 21 febbraio. Di mercoledì, giovedì e sabato replica alle 21 e domenica 23 febbraio ultima replica in orario pomeridiano alle 17. Per biglietti e prenotazioni si suggerisce di rivolgersi alla Biglietteria del Politeama Rossetti, agli altri consueti punti vendita, o via internet sul sito www.ilrossetti.it
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Informazioni anche al numero del Teatro 040.3593511.
UN INTERVENTO
di Mike Bartlett
traduzione Jacopo Gassman
regia Fabrizio Arcuri
con Gabriele Benedetti
e Rita Maffei
scenografa Luigina Tusini
produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG
“Giovedi 20 febbraio alle 18 al CaféRossetti Peter Brown spiega e approfondisce “Un intervento” di Mike Bartlett, lo spettacolo in scena questa settimana per la regia di Fabrizio Arcuri e con protagonisti Rita Maffei e Gabriele Benedetti al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia”.
Il professor Peter Brown giovedì 20 febbraio alle ore 18 terrà un incontro di approfondimento sulla drammaturgia di Mike Bartlett e in particolare sullo spettacolo “Un intervento”, fino a domenica in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e messo in scena per la prima volta in Italia proprio dal CSS di Udine in questa edizione.
L’appuntamento si terrà al Café Rossetti, e come sempre sarà a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Classe 1980, Bartlett ha uno stile e una poetica molto interessanti e singolari: «Lo spettacolo non risponde infatti appieno alle modalità a cui il pubblico è abituato. E ciò è chiaro – sottolinea il regista Fabrizio Arcuri – fin dalla scarna didascalia che l’autore dedica all’ambientazione: “due attori davanti a un sipario che non si aprirà mai”».
I protagonisti dello spettacolo Gabriele Benedetti e Rita Maffei, che presenzieranno all’iniziativa, recitano il testo nella traduzione di Jacopo Gassmann.
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