Un po’ di me (genesi di un comico)

Il cuore che batte rappresenta un amore, un’emozione, una vita che nasce. Sono Giuseppe Giacobazzi e stasera mi racconto.

Inizia così lo spettacolo Un pò di me, genesi di un comico, che ha visto sul palcoscenico del teatro Il Rossetti per la terza volta, il comico salito al successo grazie alla visibilità televisiva dovuta a programmi come Zelig e Verissimo.

Dopo centottanta repliche di spettacoli in giro per i teatri italiani, si dice molto soddisfatto di questo suo percorso artistico e con l’umorismo che lo contraddistingue inizia col raccontare la scenografia e lo fa nel suo modo, allegro e spiritoso, scatenando risate continue e allegre e da esse ne prende spunto per continuare a ridere e a far ridere, perchè lui, Giacobazzi, si diverte moltissimo con il suo lavoro e lo dimostra chiaramente.

Con la sua tipica cadenza romagnola e i suoi modi legati a esigenze molto primitive, si racconta spiegando che, come  gli armadietti in plexiglass  usati nella scenografia che mutano colore a seconda delle emozioni, così sono gli scomparti della nostra mente e dei nostri ricordi, così, a tratti estrae un pezzetto della sua vita ed espone i racconti con passione e ironia. Parla del suo percorso lavorativo, della sua crescita insieme agli amici del bar, del cambio di lavoro per passare dal mondo della moda dove lavorava per Ferrè, al mondo dello spettacolo. Racconta dei suoi spostamenti in macchina, del mondo della notte, degli italiani e degli svizzeri. Parla di televisione e di pubblicità, di spettacoli inutili che deformano la mente ma forniscono ottimi spunti per i comici come lui. Parla delle compagnie aeree Low Cost e della lotta per far entrare un trolley nella gabbietta che lo misura, parla di bellezza, di donne e  poi parla con amore della moglie.

Racconta di come un libro possa scatenare un pensiero positivo in un proponimento di scriver su di un taccuino, i piccoli episodi che ci hanno procurato un sorriso, a memoria e supporto per  momenti difficili.

Parla della sua infanzia, di detti popolari, del suo vivere la Romagna tra Alfonsine, Passogatto e Lugo per poi arrivare a Bologna a Borgo Panigale, da dove ha respirato l’aria della Ducati.

Parla a lungo del Viagra facendo ridere tutti sui suoi effetti collaterali, ma alla fine tutto questo serve per arrivare al nocciolo dello spettacolo, ovvero al racconto della perdita di un figlio e della lunga trafila burocratica, psicologica e economica che in Italia una coppia desiderosa di procreare deve affrontare per accedere al sistema della procreazione assistita.

Denuncia un malservizio e parla senza vergogna di un’argomento che in molti faticano a raccontare, aprendo non soltanto il suo cuore, ma quello di molte persone in sala. Conclude lo spettacolo cantando la canzone Il cielo di Renato Zero e stupendo tutti per uno spettacolo che non è stato soltanto comico, saluta e se ne va, non senza ricevere un sacco di applausi e di discorsi di ammirazione che come eco risuonano anche a spettacolo finito.

©Laura Poretti Rizman

foto fornita da Il Rossetti
foto fornita da Il Rossetti

“Giuseppe Giacobazzi ritorna al Politeama Rossetti dopo il grande successo dello scorso anno, con un nuovo spettacolo intitolato Un po’ di me (genesi di un comico). Appuntamento lunedì 5 maggio alle ore 20.30”.

Dopo il grande successo di Apocalypse, applaudito al Politeama Rossetti lo scorso anno, Giuseppe Giacobazzi è nuovamente protagonista, nell’ambito della programmazione dello Stabile regionale: in scena lunedì 5 maggio alle 20.30.

Il comico propone al pubblico triestino il suo spettacolo intitolato Un po’di me (genesi di un comico) ed è lui stesso, di proprio pugno, ad invitare gli spettatori e a spiegare il senso di questo nuovo lavoro.
«Caro Amico – scrive infatti Giacobazzi – torno in teatro dopo le fatiche (fatiche si fa per dire) di Apocalypse. Per lungo tempo ho pensato al titolo da dare a questo spettacolo, cercando qualcosa che già nel nome, nascondesse o meglio rivelasse, il cuore dello spettacolo stesso. Dopo 20 anni di carriera, ho deciso di aprire il cassetto dei ricordi e raccontare un po’ del mio privato. Non è un racconto retrospettivo, semmai è una lucida analisi su quello che è stato, su quello che è e su quello che forse sarà. Cercherò di raccontarti quello che sono; passando dai miei ricordi fanciulleschi delle vacanze al Viagra, da un passato trascorso lavorando nella moda fino alla nuova realtà di genitore. Lo farò a modo mio, senza fronzoli, in maniera schietta e sincera, lasciando però sempre un piccolo spazio aperto alla poesia, spesso ignorata nella vita di tutti i giorni».

Esperienze di vita, dunque, e di palcoscenico, quelle raccontate dal comico emiliano: 20 anni di palchi, di presenze in radio e televisione. Fra queste vanno menzionate almeno quella del 2005 in seconda serata a Zelig Off, da cui passa presto in prima serata a Zelig Circus, programma cui continua a prendere parte. Ci sono anche alcune fortunate esperienze cinematografiche nella sua carriera: nel 2011 ha recitato in Baciato dalla fortuna con Vincenzo Salemme e Alessandro Gassmane successivamente ha fatto parte del cast del cinepanettone con Cristian De Sica e Sabrina Ferilli, Natale a Cortina.

Dopo la bella performance teatrale di Apocalypse che ha fatto registrare il sold out in tutte le piazze toccate nel 2012 e 2013, lo riapprezzeremo ora in un nuovo “one man show” in cui darà ancora prova della capacità di trasporre in modo naturale la sua simpatia e la sua semplicità a teatro senza dover sottostare al limite della brevità del racconto che la televisione impone.

Un po’ di me (genesi di un comico) di e con Giuseppe Gaicobazzi (e la collaborazione ai testi di Carlo Negri) è in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti lunedì 5 maggio alle ore 20.30 per un’unica serata.

Biglietti ancora disponibili presso i punti vendita e i circuiti consueti dello Stabile regionale e sul sito del teatro www.ilrossetti.it.

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