UNA SPLENDIDA GIORNATA…
DA CLANDESTINO
Giovedì 17 e sabato 19 gennaio 2019 alle ore 20.30 – Teatro Miela
Riprende, dopo il grande successo di dicembre, il 17 gennaio e il 19 gennaio alle 20.30 due repliche di Una splendida giornata… da clandestino la pièce di Giuseppe Nicodemo per la regia di Sabrina Morena in collaborazione con Il Piccolo di Trieste.
Qualcuno entra in sala borbottando che sicuramente questo spettacolo sarà l’ennesimo sfruttamento di una situazione a favore di un progetto economico che non prevede soluzione per i malcapapitati presi in causa. Io mi ribello e con passione contrattacco dicendo che l’arte, in questo caso teatrale, ha lo scopo di scuotere le coscienze di chi guarda e di portare l’attenzione del pubblico, sull’argomento in modo da poterne trovare soluzione migliore.
Entro in sala, dove gli ospiti del mondo teatrale si stanno già accomodando.
Direttrici di teatro, attrici e attori, scenografi e costumisti, politici e tutto il pubblico in sala si appresta ad assistere all’ultima produzione Bonawentura che vede la collaborazione della testata giornalistica cittadina, Il Piccolo di Trieste.
Il testo è di Giuseppe Nicodemo, presente in sala, ed è ispirato ad un reportage di Gianpaolo Sarti per il Piccolo di Trieste.
Sarti, per una giornata si è immedesimato clandestino, immergendosi nella realtà del Silos di Trieste e vivendo con quel mondo parallelo e nascosto che la città non vuole vedere.
In scena alcuni pannelli servono a videoproiettare un’intervista a Zabiullah Ahmadi che racconta la difficoltà della sua vita in attesa di documenti, mentre il protagonista, Francesco Godina, inizia il suo monologo.
E’ una storia fin troppo semplice, che ci spalma sul viso atteggiamenti e modi della nostra società, piena di maleducazione, paura e pregiudizio.
Il protagonista è stato accolto invece con amicizia e disponibilità, ma per quanto turbato fosse da tutto quello che stava provando in quelle ore, era anche certo del fatto che alla sera si sarebbe cambiato, sarebbe rientrato nella sua casa o sarebbe uscito con la sua fidanzata per andare a sentire un concerto. Avrebbe ripreso la sua normale routine, e quando, dopo mesi, avrebbe incontrato quelli che lo avevano protetto ed accolto, non li avrebbe neppure salutati.
Grandi applausi per l’interpretazione di Francesco Godina, che, negli anni, ha dimostrato la sua grande crescita professionale: sul palcoscenico per i ringraziamenti, insieme a lui, la regista Sabrina Morena, l’autore Giuseppe Nicodemo, il giornalista Gianpaolo Sarti ed infine anche Zabiullah Ahmadi , chiamato per un abbraccio.
Le luci si spengono, le persone escono, e io rimango con il pensiero attaccatto ad una domanda. Ma Zabiullah Ahmadi , stanotte, andrà a dormire al Silos?
Fuori, una nebbia fitta ha bagnato tutte le macchine come fosse pioggia. Fa freddo.
Domani dovrò portare coperte all’Associazione di San Martino al Campo, in via Udine, dove c’è il Centro per l’Accoglienza Immigrati, così forse farò tacere un poco la mia coscienza.
Laura Poretti Rizman

Mercoledì 5 e giovedì 6 dicembre 2018 alle ore 20.30
UNA SPLENDIDA GIORNATA…
DA CLANDESTINO
di Giuseppe Nicodemo
ispirato a un reportage di Gianpaolo Sarti per “Il Piccolo” di Trieste
con Francesco Godina
con la partecipazione in video di Zabiullah Ahmadi
scenografie di Marco Juratovec, videodesign Davide Sanson
regia di Sabrina Morena
produzione Bonawentura in collaborazione con Il Piccolo di Trieste
La scorsa estate il giornalista Gianpaolo Sarti si è finto migrante per scrivere un reportage sulla situazione dei richiedenti asilo a Trieste. Sarti ha trascorso l’intera giornata con un gruppo di ragazzi afgani e pachistani. Ha cambiato identità usando un nome inventato. Si è vestito da migrante pescando dal proprio armadio la t-shirt più vintage, un paio di jeans ormai logori e vecchie ciabatte. La barba incolta e la pelle abbronzata hanno aiutato il cronista nel travestimento.
La giornata è cominciata proprio al Silos, il capannone che da qualche anno funge da riparo abusivo per centinaia di migranti che proprio lì, tra fango, escrementi e spazzatura, talvolta trovano un posto dove dormire. Sono persone che per varie ragioni non sono ancora entrate nel sistema di accoglienza cittadino. Il giornalista si è messo a dormire accanto a loro, usando come giaciglio un asciugamano e uno zaino. “Hai fame? Hai bisogno di una doccia? Bene, vieni con noi!”, si è sentito dire a un certo punto da quel gruppo di giovani stranieri. Il finto migrante, insomma, è stato subito accettato e accolto. Senza troppe domande.
La trasposizione sulla scena del reportage nasce da una proposta dell’attore Francesco Godina che ha intuito per primo le potenzialità artistiche e teatrali del testo. Da parte di Bonawentura con il festival S/paesati c’è stato un immediato interesse sia per il tema che ben si adattava ai temi delle migrazioni, sia per le possibilità sperimentali del lavoro che presentava la sfida di trasporre sulla scena un reportage giornalistico.
Abbiamo concordato di chiedere di scrivere la drammaturgia all’autore e attore Giuseppe Nicodemo che ha adattato il reportage calandolo in una dimensione in cui si confondono sogno e realtà. Nicodemo ha esaltato la situazione del travestimento e la condizione di sospesa marginalità del mondo dei profughi. Tutti insieme abbiamo pensato di coinvolgere un rifugiato, Zabiullah Ahmadi, che vive e lavora a Trieste e che ha al suo attivo alcune esperienze teatrali. Egli compare in video, sia recitando alcune parti che esprimono la condizione dell’attesa, sia raccontando un’esperienza di vita. Questi inserti in video sono al contempo frammenti del mondo mentale del giornalista e parti del reportage. Nel testo teatrale “Fabrizio”, il giornalista, racconta i diversi momenti della sua giornatta, ma anche si racconta perché abbiamo voluto far trasparire sulla scena tutte le emozioni che si intrecciano alla narrazione puntuale degli avvenimenti.
La regia dello spettacolo di Sabrina Morena combina i diversi piani del testo attraverso la ricostruzione di uno spazio che prova a restituire il mondo del Silos e altre parti della città con le immagini rielaborate da Davide Sanson su fotografie di alcuni fotografi del Piccolo che sono proiettate su alcuni elementi scenografici pensati dallo scenografo Marco Juratovec. L’interpretazione giovane e divertita da parte di Francesco Godina del personaggio del giornalista “Fabrizio” permette agli spettatori di immaginare con chiarezza la dimensione in cui si è calato, e di viaggiare con lui nella città nascosta, in quella città che non si conosce, quella città che si prende cura delle persone in difficoltà.
La collaborazione con Il Piccolo è fondamentale per la buona riuscita dello spettacolo perché ci sta aiutando nella realizzazione dello spettacolo mettendo a disposizione il suo archivio fotografico e ci offre un’importante visibilità con l’operazione “Noi con il Piccolo”. Siamo felici di poter mettere a disposizione dei lettori un certo numero di biglietti cortesia, ampliando così il nostro pubblico e coinvolgendolo nello “spazio dialogico” di S/paesati che da quasi vent’anni affronta i problemi dell’attualità attraverso il prisma della creazione artistica.
* Lo spettacolo andrà in scena il 6 dicembre alle ore 11.30 per le scuole.
Info: www.miela.it