Un’ora di tranquillità

Un pomeriggio che prometteva un’ora o poco più di tranquillità si è rivelato fedele all’aspettativa.

La regia di Massimo Ghini ha saputo intrattenere in maniera piacevole il pubblico per quasi due ore senza intervallo.
La storia narrata sul palcoscenico era frutto di diverse bugie che, nascoste nel tempo, creavano divertenti incomprensioni.

Lui, il protagonista e regista, voleva semplicemente ritagliarsi un’ora per sè stesso, per poter ascoltare quel vinile finalmente trovato che cercava da molti anni. Un disco che già nel titolo prometteva uno spazio personale,  che fino alla fine sembra solo un’utopia in questa nostra frenetica e confusa vita, dove nulla riesce ad assumere un contorno preciso, neppure nella professionalità richiesta agli operai, o ancor peggio, nei ruoli familiari ed amicali.

Una scenografia splendida ed avvenieristica, seppur collocata in un contesto antico, come a sottolineare che nessun progresso riesce in fondo a far evolvere il genere umano, mentre i richiami sessuali possono nel tempo, riuscire a portarlo dalla gioia alla distruzione della propria vita.

Scelta accurata anche degli abiti, gentilmente offerti da vari sponsor allo spettacolo. Effetti luci, musiche e video pienamente riusciti hanno saputo chiudere un cerchio perfetto

Grande l’applauso a fine serata e ancor più onorevole l’omaggio da parte della compagnia ad un grande Maestro, nel giorno del suo compleanno: Franco Zeffirelli che proprio domenica ha festeggiato i suoi novantaquattro anni, anche con un omaggio video del pubblico triestino.

Laura Poretti Rizman

foto fornita dal Teatro Stabile del FVG

“Per la sua prima regia teatrale, Massimo Ghini sceglie “Un’ora di tranquillità”, del francese Florian Zeller. Al Politeama Rossetti da mercoledì 8 febbraio, risate e cinismo per tratteggiare la società contemporanea con un grande cast: accanto allo stesso Ghini, infatti, sono artefici di questo grande successo Galatea Ranzi, Massimo Ciavarro, Claudio Bigagli, Marta Zoffoli, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli”.

Si apre con un piccolo omaggio al cinema, la bellissima ed esilarante commedia “Un’ora di tranquillità” del francese Florian Zeller, che Massimo Ghini porta in scena nel ruolo del protagonista Michel – a capo di un cast davvero interessante – e debuttando come regista.

Lo spettacolo – già applaudito in tutta Italia da oltre 100 repliche – arriva a Trieste, al Politeama Rossetti da mercoledì 8 a domenica 12 febbraio, per la stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Titoli di testa, dunque, e un video che informa il pubblico del breve antefatto da cui si avvia tutto il bailamme dello spettacolo.
Parigi: Michel passeggia fra le bancarelle lungo la Senna e da un rigattiere scova miracolosamente un rarissimo vinile di jazz, sua assoluta passione. Dall’acquistarlo all’affrettarsi verso casa per ascoltarlo in santa pace, è questione di un attimo. E qui entriamo a teatro… e nell’appartamento di Michel, che subito appare molto particolare (la scenografia è di Roberto Crea).

Un’architettura ipermoderna e bianca (il riferimento sarà a “Odissea nello spazio” o a un ospedale psichiatrico?) colorata solo da un’ampia finestra con vista sulla Torre Eiffel, in cui per il povero Michel sarà impossibile riuscire a guadagnarsi quell’“ora di tranquillità” e solitudine in cui godere del suo prezioso disco.

Fin dalla soglia, infatti, lo investe uno tsunami di presenze, sorde ai suoi bisogni, invadenti, pasticcione… Così un idraulico finto polacco invece di riparare guasti combina una successione di guai, la moglie glamour lo assedia con la necessità di confessargli – proprio adesso! – una scappatella di vent’anni prima, e come se non bastasse irrompono uno dopo l’altro, con esigenze diverse, un vicino fastidioso, l’amico bello e traditore, il figlio metallaro telefonino-dipendente…

Ognuno rappresenta una differente sfumatura di quella schizofrenia, incomunicabilità, nevrosi del mondo moderno che ciascuno di noi sperimenta e che – a pensarci bene – rende sempre più difficile conquistare, nel quotidiano, un tempo “per sé stessi”.

Una pièce brillante, attuale, drammaturgicamente perfetta, giocata su equivoci, ritmi e battute divertenti, ma raffinatissime e molto ciniche, opera di un autore – Florian Zeller – che a meno di quarant’anni ha già meritato il Premio Molière per la sua scrittura (menzioniamo il romanzo “Il fascino del peggio” e per il teatro “Il padre” e “La verità”) e che a pieno titolo va ascritto fra quei francesi contemporanei, come Yasmina Reza ed Eric Emmanuel Schmitt, che sanno parlare incisivamente della realtà emozionando le platee.

Il meccanismo ineccepibile che Zeller costruisce in “Un’ora di tranquillità” richiede un lavoro precisissimo di regia e d’interpretazione: pretende attori capaci di calibrare al respiro battute dirompenti e sottile cattiveria, lasciando emergere fra le risate temi come il pregiudizio razziale, il rapporto genitori-figli, la fedeltà, la menzogna.

Massimo Ghini – forte della sua grande versatilità e di un’esperienza di teatro iniziata giovanissimo con maestri come Giorgio Strehler e Vittorio Gassman – li ha intrecciati in un amalgama armonioso di nomi di alta scuola teatrale (come la ronconiana Galatea Ranzi, molto convincente nel suo esordio da brillante), o di esperienza cinematografica ma al debutto sul palcoscenico (come Massimo Ciavarro), e di rivelazioni come Claudio Bigagli, Marta Zoffoli, Luca Scapparone e Alessandro Giuggioli.

«La meravigliosa doppiezza dei protagonisti fa sì che qualunque opera riparatrice essi vogliano compiere, si trasformerà in tortura» spiega Massimo Ghini. «Il cinismo che pervade tutta la storia mi ha affascinato. Quando la mancanza di ipocrisia permette ad un autore di poter essere così diretto e spietatamente onesto, la risata arriva là dove tanta morale, tanta ipocrisia appunto, fa spesso danni irreparabili. Ridere continuando a descrivere la doppiezza della società che non parla e, se lo fa, mente, accettando tutti di essere protagonisti del nulla. Il testo è di Florian Zeller, uno dei talenti più affermati della nuova drammaturgia francese. I suoi testi sono rappresentati nei maggiori paesi d’Europa riscuotendo successo di critica e di pubblico. Un’ora di tranquillità è stata realizzata la scorsa stagione a Parigi diretta ed interpretata da Fabrice Lucchini con un successo travolgente, tanto da ottenere l’interesse di Patrice Leconte che ne ha fatto un film con Christian Claviert e Carol Bouquet, campione d’incassi».

“Un’ora di tranquillità” è una commedia di Florian Zeller diretta e interpretata da Massimo Ghini e con (in ordine alfabetico) Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli.
La scenografia è di Roberto Crea, firma i costumi Silvia Frattolillo, le luci sono di Marco Palmieri.

Lo spettacolo va in scena alla Sala Assicurazioni Generali del Politeama Rossetti da mercoledì 8 febbraio a sabato 11 alle ore 20.30 e domenica 12 febbraio in replica pomeridiana con inizio alle 16.

Per abbonamenti “con le stelle” e per i posti ancora disponibili ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

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